«Largo uso pesticidi in coltivazione mele» in Trentino Alto Adige

La denuncia del WWF che annuncia una manifestazione per denunciare i rischi per domenica 30 marzo a Caldaro.

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Largo uso pesticidi mele

La denuncia del WWF che annuncia una manifestazione per denunciare i rischi per domenica 30 marzo a Caldaro.

Nuovo affondo del Wwf sull’agricoltura del Trentino Alto Adige (e del Veneto) in vista della “Marcia Stop Pesticidi” in programma a Caldaro domenica 30 marzo per denunciare i rischi dell’esposizione agli agenti chimici impiegati nei trattamenti e il largo uso di pesticidi nella frutticoltura regionale.

«In larghissima parte della coltivazione delle mele del Trentino Alto Adige e nei vigneti del prosecco in Veneto – si legge in una nota dell’associazione – si continuano ad utilizzare sostanze chimiche pericolose per la salute umana e l’ambiente. Per il cosiddetto “effetto deriva”, i fitofarmaci dai campi si disperdono nelle aree circostanti tanto che le ricerche condotte li ritrovano nei terreni, nelle acque superficiali e nelle falde, nell’erba dei parchi giochi e nell’aria che respiriamo nelle nostre città».

Secondo il Wwf, il problema del largo uso di pesticidi «riguarda tutta Italia, saldamente al quarto posto in Europa per vendita e utilizzo di pesticidi chimici», anche perché con la “Visione dell’agricoltura e alimentazione” presentata dalla Commissione europea lo scorso 19 febbraio, ricorda il sodalizio protezionista è stato «archiviato definitivamente il Regolamento europeo per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e con esso l’obiettivo della riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi entro il 2030».

Il biologico italiano, ricorda il movimento, «continua a crescere e ha raggiunto, alla fine del 2023, quasi 2,5 milioni di ettari (+4,5%, rispetto al 2022), pari al 19,8% della superfice agricola utilizzata considerando che la superficie agricola utilizzata arriva a 12,4 milioni di ettari complessivi».

Il “Pesticide action network” ha reso noto un recente studio condotto in 78 località della Germania, che dimostra come i pesticidi si diffondano molto più lontano dal campo di quanto si è creduto finora: «i risultati preoccupanti di questa nuova ricerca sono coerenti con studi precedenti su scala più piccola condotti nell’area dell’Alto Adige», osserva il Wwf.

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