Povertà in Emilia Romagna: nel 2023 riguarda quasi il 7% delle famiglie

In pochi anni percentuale raddoppiata, superando il dato nazionale. Sostanziale fallimento delle politiche delle due giunte Bonaccini.

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Povertà in Emilia Romagna
L'asessore regionale al contrasto della povertà Elena Mazzoni.

In pochi anni percentuale raddoppiata, superando il dato nazionale: Sostanziale fallimento delle politiche delle due giunte Bonaccini.

La povertà in Emilia Romagna affligge sempre più famiglie, il 6,8% del totale nel 2023, un valore più che raddoppiato rispetto al 2019, che supera anche il dato medio nazionale: il tanto decantato patto sociale dei governi di centro sinistra pare avere fallito i propri obiettivi di buon governo durante i quasi 10 anni di giunte guidate dal fresco neo deputato europeo Stefano Bonaccini, cui la nuova giunta guidata da Michele de Pascale dovrà cercare di mettere rimedio almeno parziale.

«In Emilia Romagna, secondo gli ultimi dati Istat, la spesa media mensile per consumi delle famiglie – ha spiegato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali l’assessore all’Agenda digitale, legalità, contrasto alle povertà, Elena Mazzoni – è stata di circa 2.960 euro (nel 2023), superando di oltre 225 euro quella delle famiglie italiane. Nonostante questo dato sembri allineato a quello del 2022, è importante notare che, tenendo conto dell’inflazione, la spesa effettiva delle famiglie della Regione è diminuita del 3,4% rispetto a un calo nazionale fermo all’1,5%».

Secondo Mazzoni «l’Istat ha certificato che la soglia della povertà relativa si è attestata per il 2023 a 1.210 euro mensili: una famiglia viene considerata povera in termini relativi se sostiene una spesa per consumi inferiore a questa soglia. In Emilia Romagna si stima che vivano in condizioni di povertà relativa il 6,8% del totale delle famiglie residenti, parliamo di circa 140.000 nuclei familiari. La percentuale di famiglie in povertà relativa è aumentata man mano nel tempo passando dal 3,2% nel 2019 fino a raggiungere un massimo storico, appunto, del 6,8% nel 2023».

Mazzoni è intervenuto poi, tra le altre questioni, sui progetti regionali contro la povertà e sul tema dell’assistenza sociale: «la spinta fondamentale sarà data dall’approvazione del nuovo Piano regionale triennale per il contrasto alle povertà 2025-2027; siamo ora in attesa dell’approvazione del decreto da parte del ministro del Lavoro e delle b, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze». Sull’assistenza sociale, sempre secondo Mazzoni, «l’obiettivo è potenziare ulteriormente il servizio; il contributo ammonta a 40.000 euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato in aree che abbiano almeno raggiunto il rapporto di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti, 20.000 dove il rapporto è di un assistente ogni 4-5.000 abitanti».

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