Autostrade Alto Adriatico visitata da Ciriani, Tubetti e Amirante

Valorizzare la collaborazione tra concessionaria, regione Friuli Venezia Giulia e governo nazionale.

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Autostrade Alto Adriatico
Da sx Cristina Amirante, Marco Monaco, Luca Ciriani e Francesca Tubetti.

Valorizzare la collaborazione tra concessionaria, regione Friuli Venezia Giulia e governo nazionale.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, il friulano Luca Ciriani, accompagnato dal senatore Francesca Tubetti e dall’assessore alle infrastrutture del Friuli Venezia Giulia, Cristina Amirante, hanno visitato la concessionaria Autostrade Alto Adriatico, alla presenza del presidente Marco Monaco, al consiglio d’amministrazione, ai vertici aziendali e al collegio sindacale.

Un incontro in cui Ciriani ha manifestato la sua vicinanza alla Concessionaria, evidenziando la funzione di collegamento con l’Est Europa e quindi il ruolo centrale che Autostrade Alto Adriatico svolge. Un vero “hub strategico” tra Italia e Europa e “porta commerciale” per i traffici Est e Ovest.

Nel corso della riunione è stato evidenziato anche il quasi raddoppio dei transiti veicolari tra l’inizio degli anni ’90 a oggi e la necessità di costruire quella che è attualmente una delle opere più grandi in tutta Italia, la terza corsia dell’autostrada A4 VeneziaTrieste. Non un semplice ampliamento, ma una vera e propria infrastruttura con il rifacimento di centinaia di opere.

Il cantiere per la terza corsia finora – se si aggiunge anche l’adeguamento ad autostrada del raccordo Villesse-Gorizia – ha raggiunto uno sviluppo di 76 chilometri, a cui si deve aggiungere il rifacimento di 22 ponti e viadotti, 27 cavalcavia, 37 sottopassi, 126 scatolari, oltre alla costruzione di 126 scatolari idraulici, 45,50 chilometri di barriere fonoassorbenti, 2 nuovi caselli (Meolo e Villesse) e la sistemazione di ben 591 interferenze (telefonia, luce e gas).

Il tutto è avvenuto nel corso di una crisi economica che ha messo in ginocchio numerose imprese edili, della pandemia, e, non ultimo, l’innalzamento dei costi delle materie prime che ha costretto la Concessionaria ad aggiornare i propri investimenti da 2 a 3 miliardi, di cui 1.895 milioni di euro di nuove opere. Senza dimenticare il complesso trasferimento da Autovie Venete ad Autostrade Alto Adriatico, durato circa 6 anni, che ha ingessato gli investimenti della Concessionaria.

Oggi Autostrade Alto Adriatico è una società solida, con una politica tariffaria tra le più basse d’Italia (pedaggi bloccati fino a fine 2026) e ai primi posti tra le concessionarie italiane per investimenti.

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