Lago di Garda: sulla sponda veneta turisti in crescita nel 2024

14,7 milioni di turisti nel 2024, con gli stranieri sono stati l'85%. Ma pesa il rischio ambientale derivante dal collettore circumlacuale.

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Il castello di Malcesine, sulla sponda veronese del lago di Garda.

14,7 milioni di turisti nel 2024, con gli stranieri sono stati l’85%. Ma pesa il rischio ambientale derivante dal collettore circumlacuale.

Cresce anche nel 2024 il turismo sulla sponda veneta del Lago di Garda con oltre 14,7 milioni di presenze, in crescita del 2,8% sul pari periodo del 2023 (e +9,4% sul pre-Covid), che valgono il 75,5% sul totale turistico del Veronese. I dati sono stati diffusi dalla Camera di commercio di Verona, che ha elaborato i dati della Regione Veneto su base Istat.

A trainare la crescita, i viaggiatori stranieri che da soli rappresentano oltre l’85% delle presenze lacustri, in aumento non solo del 3,6% sul 2023, ma anche del 11,8% rispetto al dato pre-Covid del 2019. In controtendenza i turisti italiani che fanno segnare una leggera decrescita sia rispetto al 2023 (-1,6%) che al 2019 (-2,7%).

«Il Lago di Garda si conferma la punta di diamante del turismo veronese dove si concentra la quasi totalità delle presenze con i dati dello scorso anno che dimostrano come la nostra sponda sia una delle destinazioni più amate dai viaggiatori stranieri, in particolare da quelli europei» commenta Paolo Artelio, presidente di Destination Verona & Garda Foundation e componente della giunta della Cccia scaligera.

Il quadro delle presenze suddivise per Paesi vede in testa – come da tradizione – la Germania con oltre 6,6 milioni di giornate nel 2024, pari circa al 53% sul totale dei turisti stranieri, in aumento non solo sull’anno precedente (+3,6%) ma anche rispetto al 2019 (+14,5%). Al secondo posto si posizionano i Paesi Bassi con poco più di 1,3 milioni giornate di presenza che però registrano un calo sia sul 2024 (-9,7%) che sul periodo pre pandemia (-0,7%). Terzo posto per il Regno Unito che con oltre 740.000 presenze segna un balzo di quasi il 24% sull’anno precedente così come una crescita del 4,2% sul 2019. Chiudono la classifica delle prime cinque posizioni l’Austria con poco più di 608.000 giornate di presenza (-6,5% sul 2023 e -1,7% sul 2019) e la Svizzera, in crescita di quasi il 5% sull’anno precedente così come sul pre-Covid (+2%).

I risultati sono sicuramente incoraggianti, ma esposti al rischio di danno ambientale se i disservizi derivanti dal collettore circumlacuale che porta al depuratore di Peschiera tutti i reflui fognari delle sponde bresciana e veronese dovessero peggiorare ulteriormente, a causa della vetustà dell’infrastruttura, specie laddove scorre direttamente nel lago, o nei pressi degli sfioratori per troppo pieno, complice anche una rete fognaria mista che in caso di troppe piogge comporta lo scarico a lago dei picchi di portata, come capita nella porzione di basso lago, specie nei paraggi di Desenzano nella sponda bresciana. Una situazione che potrebbe mettere a rischio la balneabilità e l’immagine turistica del lago di Garda.

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