Il Consiglio di Stato conferma la legittimità della garanzia finanziaria per la gestione post-operativa della discarica di Udine

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Nel contenzioso, Ifim S.r.l. è affiancata dagli avvocati Luca de Pauli e Luca Mazzeo; Regione Friuli Venezia Giulia è assistita dall’avvocato Beatrice Croppo.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2054/2025, ha respinto il ricorso della società Ifim s.r.l. contro la Regione Friuli Venezia Giulia e il Ministero dell’Ambiente, confermando la legittimità degli atti che hanno determinato l’ammontare della garanzia finanziaria per la gestione post-operativa della discarica di rifiuti non pericolosi situata a Udine, in località San Gottardo. La società Ifim aveva impugnato il decreto regionale n. 1491 del 4 agosto 2014, che imponeva una garanzia finanziaria di 4.878.450 euro e il pagamento della tariffa per i controlli dell’A.r.p.a. Friuli Venezia Giulia.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto infondati i sette motivi di appello presentati dalla società Ifim. In particolare, ha confermato che la determinazione della garanzia finanziaria è avvenuta in conformità al regolamento regionale e alla normativa statale di riferimento, rigettando le censure di incostituzionalità sollevate dalla società. La sentenza ha chiarito che la normativa regionale, emanata in attuazione dei principi generali del d.P.R. n. 915 del 1982, è legittima e conforme allo Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia.

Il Consiglio di Stato ha inoltre respinto le censure relative alla proporzionalità e ragionevolezza dei criteri di calcolo della garanzia finanziaria, evidenziando che la normativa prevede riduzioni dell’importo per le discariche che abbiano raggiunto l’80% della capacità autorizzata e per quelle in possesso della certificazione ambientale UNI EN ISO 14001. La sentenza ha confermato che tali riduzioni devono essere applicate progressivamente e non cumulativamente, per evitare che l’importo della garanzia risulti inferiore a quanto necessario per garantire la gestione post-operativa della discarica.

La sentenza ha inoltre rigettato le censure relative all’addebito dei costi per i controlli dell’A.r.p.a., confermando che tali oneri sono a carico del gestore della discarica, come previsto dal piano di monitoraggio e controllo approvato dalla Provincia di Udine. Infine, il Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile per difetto di interesse il ricorso contro la nota del Ministero dell’Ambiente del 18 luglio 2014, che attribuiva alle amministrazioni locali il potere di determinare gli importi delle garanzie finanziarie in attesa dell’intervento del legislatore statale.

In conclusione, il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità degli atti impugnati e ha ribadito l’importanza del rispetto delle normative vigenti in materia di gestione delle discariche e delle garanzie finanziarie, a tutela dell’ambiente e della salute pubblica

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