Gli effetti degli ukaze ecologici e della stoltezza politica. I vigili del fuoco costretti ad utilizzare mezzi vecchi di vent’anni.
Quando la politica s’accoppia con la peggiore ideologia gli effetti deleteri incestuosi sono assicurati: ne sanno qualcosa i Vigili del fuoco di Rimini, ai quali sono stati consegnati sei nuovi veicoli in sostituzione di quelli vecchi di vent’anni perché i nuovi mezzi sono elettrici e nessuno ha previsto la parallela installazione delle colonne di ricarica o stipulare gli abbonamenti per le ricariche presso i punti pubblici fuori della caserma.
Secondo la denuncia del segretario provinciale locale del Co.Na.Po. (Comitato Nazionale Pompieri), Bruno Rigoni, così i nuovi mezzi sono costretti a rimanere in garage a prendere polvere, salvo essere utilizzati per piccole trasferte, previa la ricarica delle batterie con un piccolo generatore a carburante in dotazione al corpo dei Vigili del fuoco.
«Per la gran parte dei mezzi in dotazione sono datati – racconta Rigoni -. Pensi che stiamo ancora aspettando la tanto agognata nuova autoscala. Nel frattempo utilizziamo quella vecchia, che avrà almeno 20 anni, e che il più delle volte è fuori uso, oppure andiamo avanti con quelle che ci prestano gli altri comandi».
«In compenso – continua Rigoni – sono arrivati sei nuovi veicoli elettrici: quattro Doblò, un fuoristrada e un monovolume. Con un particolare, però: non abbiamo le colonnine per ricaricarli, né tanto meno le tessere necessarie per poterli ricaricare all’esterno, dalle colonnine pubbliche. Per cui sono parcheggiati da tempo in garage e vengono usati a singhiozzo, per piccoli spostamenti, visto che funzionano con un carica batterie d’emergenza. Insomma, non sono efficaci e, quindi, inutili».
Il genio che ha seguito pedissequamente gli ukaze del “Green Deal” ha pensato bene di rendere più ecologica l’operatività dei Vigili del fuoco sorvolando sul dettaglio che i nuovi mezzi elettrici hanno anche la necessità di effettuare le ricariche delle batterie. Dimenticando poi che i mezzi di emergenza dovrebbero avere come imperativo la sicurezza del loro impiego, cosa con un veicolo elettrico che ha scarsa autonomia potrebbe avere una efficacia limitata nei contesti operativi, visto che a batteria scarica sarebbero completamente inutilizzabili e, a differenza di un veicolo con propulsione termica, non basterebbe un semplice rabbocco d’emergenza del carburante con una tanica.
Rigoni, nella sua denuncia che evidenzia la palese trascuratezza con cui la politica locale ha lasciato l’operatività di un corpo strategico per la sicurezza di cittadini ed imprese, parla di «spirito di sacrificio e dedizione di chi ne fa parte, è finora sempre riuscito a dare una risposta. Ciò non toglie che non si può sempre spremere il personale. È diventato difficile fare le ferie e i permessi quando servono». Davvero difficile dargli torto.
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