Bologna a 30 km/h: sei telecamere velox fruttano 200.000 multe in 6 mesi

Sorbi: «i nuovi rilevatori non incrementano la sicurezza stradale».

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La crociata anti traffico dell’amministrazione comunale di Bologna non demorde, con un rafforzamento dei controlli di velocità su tutta l’area cittadina trasformata in una gigantesca, indistintazona 30” attraverso l’attivazione di quattro nuove telecamere in grado di leggere le targhe – in aggiunta alle due esistenti – che nel 2024 hanno registrato ben 200.000 violazioni al limite di velocità cittadino.

Più che per effettive necessità di sicurezza, la disposizione delle telecamere parerebbe giustificata da esigenze di cassa del comune, visto che quella piazzata su via Togliatti ha fruttato ben 460 contravvenzioni in ciascuno dei 198 giorni di funzionamento, 19 all’ora per un totale di 92.623 foto ricordo sgradite inviate agli automobilisti. Staccato il bottino conquistato dalla telecamera di via Stalingrado, con “sole” 56.411 violazioni in un anno, mentre quella installata in viale Cavina in appena sei mesi ha un palmares di 55.609 multe.

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada che non è riuscito a frenare la deriva della pesca a strascico di contravvenzioni tra gli automobilisti, il problema più grande, oltre al pagamento della contravvenzione che ha visto l’importo decisamente aumentato, specie se si superano i limiti di oltre 10 km/h, cosa estremamente facile con limiti di velocità così bassi, c’è il problema che se un guidatore viene beccato due volte in un anno all’interno del centro abitato scattala sospensione della patente da 15 a 30 giorni. Il che costituisce un problema nel problema per tanti lavoratori.

Contro la recrudescenza a Bologna della repressione ai danni di chi è colpevole di guidare un mezzo che vada oltre la bicicletta c’è anche l’ex presidente dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale, Mauro Sorbi, che aveva evidenziato come i nuovi autovelox «non avrebbero fatto diminuire il numero degli incidenti» attirandosi le critiche del Pd cittadino e, poi anche da quello regionale, con il nuovo presidente regionale, Michele de Pascale, che gli ha dato il benservito.

Dinanzi agli automobilisti vessati che fanno ricorso ai giudici di pace che accolgono con frequenza le doglianze dei guidatori, il comune di Bologna ha annunciato che l’amministrazione proporrà appello contro le contravvenzioni annullate. Se il ministro Salvini è presente, dovrebbe dare un cenno di vita e sanzionare comportamenti di quegli amministratori cui la sicurezza stradale non pare essere la priorità, visto che il loro primo obiettivo è rimpinguare le casse comunali. Anche in considerazione del fatto che il suo ministero aveva vietato l’utilizzo dei sistemi di rilevazione automatica della velocità nelle zone dove il limite di velocità è inferiore ai 50 km/h.

 

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