
Il bilancio dell’attività del Fondo Strategico Trentino Alto Adige e le prospettive future sono state al centro dell’evento promosso da Finint SGR che ha visto la partecipazione di esperti del settore finanziario, rappresentanti del mondo imprenditoriale regionale e delle istituzioni.
«Il tema della crescita e della trasformazione del nostro territorio si intreccia con la capacità di sperimentare strumenti innovativi a sostegno delle imprese. Il Fondo Strategico Trentino Alto Adige ha rappresentato una sfida ambiziosa che ha permesso di mobilitare risorse finanziarie locali a favore di investimenti di sviluppo, infrastrutturali e di internazionalizzazione delle nostre aziende – ha detto l’assessore allo sviluppo economico del Trentino, Achille Spinelli -. Anche in futuro la Provincia è pronta a dare il suo supporto, auspicando un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e privati del territorio, per dar vita ad un circuito virtuoso tra risparmio ed investimento locale».
Il Fondo, nato con una dotazione complessiva di circa 225 milioni di euro, ha visto il Trentino impegnato con un investimento di 75 milioni di euro, cui si sono aggiunti 38,5 milioni di investitori privati per un totale di 113,5 milioni destinati al solo comparto trentino. Grazie ad un efficace meccanismo di reinvestimento, gli interventi complessivi si sono attestati a 137,6 milioni di euro, generando un effetto leva che ha mobilitato risorse per circa 310 milioni di euro sul territorio, come illustrato l’amministratore delegato di Finint Investments Mauro Sbroggiò, che ha presentato i risultati e le opportunità del Fondo Strategico Trentino Alto Adige, ripercorrendone le tappe, dalla sua costituzione, nel 2014, alla conclusione formale del periodo di investimento, nell’anno 2023.
Un ruolo centrale è stato svolto dall’adozione di strumenti finanziari innovativi, come il basket bond e il minibond, che hanno offerto alle PMI trentine un accesso agevolato ai mercati dei capitali. Tra i risultati più significativi, il sostegno alla crescita di 41 imprese locali attraverso finanziamenti diretti e oltre 200 microaziende grazie a convenzioni bancarie. In questo modo, il Fondo ha contribuito a rafforzare la solidità patrimoniale delle imprese, riducendone la dipendenza dal credito bancario tradizionale.
«I dati confermano la bontà di questo strumento, che ha già dimostrato la sua efficacia nel generare ricadute positive per il sistema economico locale e sull’occupazione, senza dimenticare l’importante azione di supporto anche durante il complicato periodo della pandemia» ha aggiunto Spinelli, che guardando in prospettiva futura ha aperto alla possibilità di replicare questo strumento, seppur declinato su asset differenti: «l’ auspicio è che questa esperienza possa riproporsi, puntando anche a nuove modalità di intervento che possano sostenere ulteriormente la competitività del nostro sistema produttivo, con particolare attenzione al rafforzamento patrimoniale, andando quindi oltre l’intervento del debito, e rafforzare la capacità di crescita delle nostre imprese».
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