La Fondazione Milano-Cortina 2026 è un ente di diritto pubblico. Lo sostiene l’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione, in un “approfondimento” inviato nei giorni scorsi al comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali 2026 Milano Cortina del prossimo anno.
La natura della Fondazione è uno dei nodi giuridici dell’inchiesta della Procura di Milano su un presunto giro di tangenti a carico di tre persone, nessuna delle quali è un dirigente o dipendente attuale della stessa Fondazione. Per i pm è pubblica, privata per le difese che richiamano l’atto istitutivo del 2020 e il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri nel giugno 2024 secondo cui «opera sul mercato in condizioni di concorrenza e secondo criteri imprenditoriali».
Il documento dell’Anac sostiene che un ente è di diritto pubblico se ricorrono tre requisiti: il primo è che gli organi di direzione siano di nomina pubblica; il secondo è che persegua un interesse pubblico di portata generale; il terzo è che operi o no in concorrenza e con rischio di impresa.
Per l’Autorità nazionale anti corruzione, presieduta da Giuseppe Busia, non vi sono dubbi che la Fondazione Milano-Cortina soddisfi i primi due requisiti, ma pure che non incorra in alcun rischio d’impresa. Come già riconosciuto dalla Corte dei Conti nel 2023, eventuali deficit di bilancio saranno a carico di Stato ed enti territoriali e questo, sostiene Anac, «difficilmente consente di qualificare» la Fondazione «come un’impresa che agisce secondo logiche commerciali». Una tesi che rischierebbe di creare non pochi contenziosi, anche nei contratti già avviati dalla Fondazione e che giunge a ben 5 anni di distanza della nascita del Comitato.
Fondazione Milano Cortina 2026 prende atto «con stupore», atteso il quadro normativo, della comunicazione ricevuta da Anac e ha già dato mandato ai propri legali per impugnarla presso il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio.
«Il cosiddetto “Approfondimento Anac” è, infatti, un atto atipico, tardivo nella tempistica, considerando che lo statuto della Fondazione risale al 2019 e la legge che ne regola le attività è del marzo 2020, e contiene un’interpretazione errata, oltre che una ricostruzione incompleta – sostiene sul proprio sito internet la Fondazione -. Il Comitato Organizzatore proseguirà la propria attività di organizzazione dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, continuando a perseguire una strategia commerciale globale orientata alla sostenibilità finanziaria e al raggiungimento del pareggio di bilancio, come previsto dal proprio statuto e dalla legislazione vigente».
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