Bacino termale euganeo: avviati progetti geotermici sperimentali

Marcato: «vogliamo valorizzare un’energia rinnovabile stabile e continuativa».

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Bacino termale euganeo

Il bacino termale euganeo potrebbe assurgere ad un rinnovato ruolo di centrale energetica rinnovabile per la produzione di calore e, probabilmente, di energia elettrica.

«Prenderanno presto il via progetti sperimentali per valorizzare la risorsa geotermica dei Colli Euganei e per garantire nuove prospettive di sviluppo dell’area termale – sottolinea l’assessore regionale allo Sviluppo economico ed Energia, Roberto Marcato -. L’obiettivo, in linea con il nuovo Piano energetico regionale, adottato dalla Giunta regionale e ora in discussione al Consiglio, è duplice: vogliamo promuovere la ricerca scientifica nell’ambito del programma di monitoraggio del bacino termale euganeo, completando e sistematizzando l’acquisizione di informazioni per il monitoraggio ambientale, ma allo stesso tempo vogliamo valorizzare l’utilizzo energetico all’insegna della sostenibilità ambientale».

La regione del Veneto ha approvato l’avviso esplorativo per l’autorizzazione di progetti geotermici sperimentali, a prevalente interesse pubblico, finalizzati alla produzione di dati scientifici nell’ambito del programma di monitoraggio del bacino TeRmale EugAneo per la SalvagUaRdia e la tutela del giacimEnto termale (TREASURE), che verrà pubblicato sul Bur, entro il mese di febbraio.

«Il provvedimento – prosegue Marcato – è frutto di un accordo di collaborazione tra Regione del Veneto, Università di Padova Dipartimento di Geoscienze e Gestione Unica del Bacino Idrominerario Omogeneo dei Colli Euganei (BIOCE), che abbiamo fortemente voluto e sottoscritto il 4 ottobre scorso, con il quale si prevede lo stanziamento da parte della Regione di 230.000 euro per realizzare punti di monitoraggio idrogeologico e ambientale e per l’elaborazione dei dati. Il nostro auspicio – evidenzia l’assessore – è di approfondire le conoscenze scientifiche sul bacino termale per valorizzarne l’impiego non solo per finalità terapeutiche, ma anche ad uso energetico a servizio del territorio, come ad esempio per il riscaldamento delle serre in agricoltura. Tutto questo dovrà essere fatto, tenendo conto della sostenibilità ambientale».

L’avviso, oltre che sul BUR, sarà pubblicato sul sito istituzionale della regione e sugli albi pretori degli 83 comuni interessati che ricadono nel bacino termale e nella fascia dei 10 km. Dalla data di pubblicazione ci saranno 90 giorni di tempo per la presentazione dei progetti.

A seconda dell’area di interesse del bacino termale euganeo e della tipologia di proposta potranno essere presentati complessivamente 71 progetti tra cui, a titolo di esempio, nuovi pozzi di prelievo del fluido, utilizzo di pozzi esistenti ed eventuale loro ripristino e/o manutenzione, realizzazione di sonde che raggiungano gli acquiferi termali esistenti senza prelievo di fluido e progetti di riscaldamento di strutture d’interesse pubblico senza spreco di risorsa. La sperimentazione avrà una durata di due anni eventualmente prorogabile di altri 2.

Si vedrà la portata dei progetti presentati, tra cui potrebbe essercene anche uno per un’indagine in profondità volto al rinvenimento di rocce ad alta temperatura, tali da poterne sfruttare il calore anche per la produzione di vapore da utilizzare per alimentare turbine per la produzione di energia elettrica, cosa che assicurerebbe la disponibilità di energia rinnovabile continuativa e a basso costo.

 

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