Patto per il Nord: «Salvini teme il nostro crescente successo»

Grimoldi: «il tema del Nord, uscito dalle priorità di Salvini, è ancora molto attuale e sentito e chi lo interpreta raccoglie consensi».

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La linea politica nazionalista intrapresa da Matteo Salvini con una Lega Salvini Premier che ha abbandonato la specificità del Nord, quel Nord che era la ragione sociale del movimento politico fondato da Umberto Bossi, sta rivelandosi un boomerang per la raccolta dei consensi, tanto che Salvini alle elezioni al Nord è sempre surclassato da un partito nazionalista come Fratelli d’Italia e pure superato da Forza Italia che, guarda caso, ha lanciato una succursaleForza Nord” per radicarsi. E mentre Salvini conta i voti mancanti, viceversa “Patto per il Nordfondato dall’ex deputato padano Paolo Grimoldi assieme ad altri pezzi da novanta della Lega Nord come Pagliarini e Castelli – ancora formalmente esistente – sta viaggiando con il vento in poppa.

«Che Salvini tema la crescita di “Patto per il Nord” lo si tocca anche nel Consiglio federale della Salvini premier di l’altro giorno a Roma dove il segretario ha dichiarato incompatibile il tesseramento della Lega Salvini Premier con l’adesione a “Patto per l Nord”» commenta Grimoldi che prende la palla al balzo per ricordare a Salvini una storia politica troppo facilmente abiurata dalla deriva nazionalistica da lui impressa al partito.

«”Patto per il Nord” è un’associazione, non un partito che ha fatto liste – dice Grimoldi. Sostengono che chi ha la nostra tessera è incompatibile con loro? Benissimo! E con l’associazione di Vannacci? Come la mette Salvini che senza i voti raccolti dal generale alle Europee avrebbe fatto un bagno? È un lapalissiano segno di debolezza del fu Capitano».

Grimoldi attacca a ricordare i tanti aspetti di cui Salvini si è troppo rapidamente dimenticato: «l’incompatibilità della “Salvini Premier” è verso partite IVA, i pensionati, gli aumenti delle accise, alle buste paga dei lavoratori sempre più povere, alla legge Fornero non ancora cancellata, ecc. Tutti segnali di timori, di perdita del senso di orientamento».

E cosa succederà al prossimo congresso della Lega Salvini premier in programma tra poche settimane? Per Grimoldi «rieletto Salvini, i tesserati cosa faranno? Passeranno altri dieci anni a lottare per il Sud? Cosa faranno quei Lombardi che al congresso regionale di solo poche settimane hanno tuonato contro un Salvini che si è dimenticato del Nord, anzi della questione settentrionale, sottolineando che senza i voti del Nord la Salvini premier non va da nessuna parte? Che dirà il segretario della Lega Lombarda Massimiliano Romeo al congresso nazionale? Noi la risposta l’abbiamo già data, è il sindacato del Nord! Per non rinnegare i nostri valori, augurando a chi ha paura di continuare ad averne. La nostra strada è spianata dagli ammutinati del corso salviniano Noi non abbiamo dimenticato il sapore della Libertà, con o senza il permesso di Salvini».

 

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