Le aziende sanitarie di Bolzano e di Trento sono quelle che hanno le retribuzioni dei medici più alte d’Italia, con uno stipendio medio di quasi 150.000 euro lordi annui in Alto Adige e di oltre 115.000 in Trentino. Due realtà che scontano anche un costo della vita tra i più alti d’Italia, con il risultato di dovere offrire di più per attirare candidati ai concorsi.
Sono i risultati che emergono dall’indagine svolta dal Centro di ricerca per gli enti pubblici, che ha analizzato i dati delle 97 aziende sanitarie territoriali sparse su tutto il territorio nazionale sulla base degli ultimi dati messi a disposizione dal ministero dell’economia e delle finanze con riferimento all’anno 2022.
Lo studio non ha preso in considerazione la Lombardia, spiega una nota, «a causa della specifica organizzazione sanitaria regionale che la rendono un unicum difficilmente comparabile con le altre regioni italiane».
Dai dati del Centro Rep emerge come a livello nazionale vi siano delle significative differenze tra le retribuzioni dei medici. Si va, infatti, dai 149.279 euro lordi dell’Azienda sanitaria altoatesina e dai 115.579 di quella trentina, ai 64.000 euro lordi dell’Azienda sanitaria Roma 6 sino ai 43.000 euro lordi dell’Azienda sanitaria Veneta Euganea 6.
Secondo una ricerca Fnomceo-Censis, lo stipendio medio di un medico italiano dipendente del servizio sanitario è di 110.000 euro lordi, con una tassazione del 43%. Il medico dirigente del SSN in realtà, a valore nominale, guadagna in media il 76% in meno di un collega olandese, il 72,3% in meno di un tedesco, il 54,8% in meno di un irlandese, il 38,4 in meno di un danese. Un medico francese prende 105.000 euro lordi l’anno, meno di un italiano e di uno spagnolo, frutto di una politica al risparmio negli ultimi anni anche Oltralpe. In fondo alla classifica i paesi d’ex Oltrecortina di ferro: ad esempio, la Repubblica Ceca con 81.000 euro (ma bisognerebbe vedere come incidono tassazione e meccanismi di contribuzione previdenziale).
Sulle retribuzioni dei medici incide poi l’attività libero professionale “intra moenia” resa negli spazi ospedalieri, dove si possono ritoccare al rialzo – fino a raddoppiarli per i medici più richiesti, come i primari – i guadagni lordi.
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