Servizio di noleggio autobus a rischio in Veneto. Daniele Rigato, presidente regionale e nazionale degli Autobus Operator di Confartigianato, è molto preoccupato per il settore perché «siamo arrivati ormai a scadenza ed è urgente che la Regione acceleri l’iter una volta per tutte per l’abrogazione dell’art. 5 della L.R. 11 del 2009 che vieta la circolazione di autobus che abbiano più di 15 anni di immatricolazione. Il rischio è che la maggior parte dei mezzi in dotazione delle nostre imprese da quest’anno resti inutilizzato nei depositi, causando un disservizio senza precedenti e portando molte aziende sull’orlo della chiusura».
Dopo la pandemia, le associazioni di categoria erano riuscite a ottenere una proroga che estendeva il limite d’età dei mezzi a 19 anni, dando alle imprese il tempo necessario per riprendersi dalle restrizioni imposte dal Covid. Ora che tale proroga è scaduta, e Confartigianato Imprese Veneto torna a sollecitare la Regione per una soluzione definitiva.
«In Veneto sono quasi 3.000 gli autobus immatricolati prima del 2010 che viaggiano per le strade ed esercitano servizio a noleggio – afferma Rigato -. Rappresentano il 40% del parco veicolare totale del settore. E siamo in linea con quanto avviene a livello nazionale in cui si supera il 46% dei mezzi immatricolati prima del 2010. Se si vieta la loro circolazione non solo si arreca danno a chi di questo mezzo ne fa uso, quindi alla cittadinanza, ai lavoratori e ai turisti, ma si mettono in ginocchio quasi la metà delle imprese che operano nel settore e al servizio della comunità».
La normativa veneta, inoltre, crea una disparità concorrenziale rispetto ad altre regioni italiane, dove non esistono restrizioni simili. «Se il blocco verrà confermato – spiega Rigato – gli operatori di altre regioni potranno comunque lavorare in Veneto con mezzi altrettanto datati, sottraendo mercato alle aziende locali, che invece si troveranno in una condizione di svantaggio competitivo».
Per evitare il collasso del settore, Confartigianato Imprese Veneto intensifica il pressing sulla Regione, chiedendo un’urgente revisione della normativa. «L’obiettivo non è eludere le politiche ambientali – conclude Rigato -, ma renderle compatibili con la realtà di un settore già messo a dura prova da crisi, rincari e aumenti dei costi di gestione. Dovremmo cercare di trovare un equilibrio tra le esigenze di sostenibilità ambientale e la necessità di salvaguardare un comparto strategico come il nostro per la mobilità e il turismo».
E se la necessità è di abbattere le emissioni, una soluzione più rapida potrebbe essere l’obbligo dell’adozione dei nuovi gasoli rinnovabili, utilizzabili su quasi tutti i mezzi con piccoli adeguamenti alla meccanica per quelli più datati, senza obbligarne la rottamazione.
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