La crisi autonotive internazionale morde anche le imprese meccaniche del Trevigiano secondo l’allarme lanciato da Confartigianato imprese locale: «stiamo seguendo con attenzione il comparto della meccanica e in particolare l’automotive» dice Loris Balliana, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, che non nasconde la preoccupazione sulle ultime tendenze congiunturali.
«La fase recessiva dell’auto colpisce un esteso indotto, dominato dai settori della meccanica. Le imprese artigiane trevigiane hanno registrato un 2,9% di calo nelle vendite sul mercato tedesco dei macchinari – continua Balliana -. Una percentuale migliore della media veneta (-10,7%), ma comunque in negativo».
A livello nazionale, nei primi otto mesi del 2024 il fatturato delle micro e piccole imprese della meccanica è sceso di 5,1 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo di un anno prima, con minori ricavi per 21 milioni di euro al giorno. Il Veneto è la seconda regione in Italia per maggiore incidenza delle piccole imprese nella meccanica: sono il 6,1%, di poco inferiori rispetto al 6,2% dell’Emilia Romagna.
Le migliori performance di Treviso rispetto alla media veneta sono dovute all’indice di specializzazione della meccanica trevigiana, pari a 155 contro una media regionale di 145 (+ 6,5%) e nazionale di 100 (+ 35,5%). Dato che colloca la Marca Trevigiana al 15° posto tra le province italiane. La meccanica ha nelle Pmi un comparto importante, che vale il 7% dell’occupazione provinciale, contro una media veneta del 6,1% e italiana del 4,2%.
«La crisi automotive amplifica la recessione dell’economia tedesca, riducendo la domanda di prodotti della meccanica “Made in Treviso” – ragiona Balliana -. La ricaduta della crisi dell’auto sulle imprese della meccanica è amplificata dagli effetti recessivi della stretta monetaria che riduce la domanda di macchinari, sulla quale pesa anche l’effetto burocrazia per Transizione 5.0, che ne frena l’utilizzo a causa di un eccessivo carico di adempimenti imposto alle imprese per accedere agli incentivi».
Il rallentamento del comparto è confermato dal maggiore ricorso agli ammortizzatori sociali. L’ammontare degli assegni di integrazione salariale, previsti dal Fondo di solidarietà della bilateralità artigiana, è aumentato nel 2024 del 54,2% nella Marca Trevigiana. «Un segnale da tenere monitorato, anche se migliore rispetto alla media veneta, schizzata a più 90,1% – conclude Balliana -. La digitalizzazione si è dimostrata un fattore di competitività nella nostra provincia. I dati migliori della Marca Trevigiana sono anche dovuti al fatto che il 74,5% delle imprese della meccanica hanno investito in queste tecnologie, contro il 69,6% della manifattura. Mentre non sono ancora state sfruttate a pieno le opportunità della transizione “green”. Solo il 34,8% ha fatto investimenti in tecnologie per il risparmio energetico e la riduzione dell’impatto ambientale, contro il 41,5% della manifattura».
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.
Telegram
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian
X
https://twitter.com/nestquotidiano
© Riproduzione Riservata