Autonomie e Ambiente: chiusa la IV assemblea generale

Insieme al civismo autentico ed autonomo, per generare nuove autonomie in Europa e in Italia.

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Autonomie e Ambiente

Movimenti territoriali, autonomisti storici, liste civiche, amministratori indipendenti, si sono riuniti a Imola per la IV assemblea generale di Autonomie e Ambiente (AeA). La rete è attiva da cinque anni, ma si considera erede dei valori della Carta di Chivasso del 1943 e di ottanta anni di lotte per le autonomie personali, sociali, territoriali, nella Repubblica italiana. Ne fanno parte movimenti autonomisti e realtà civiche attive in tutte le regioni.

La IV assemblea generale ha preso due decisioni politiche:

1) Autonomie e Ambiente si fa garante dell’Autonomia delle liste civiche veramente indipendenti dai partiti centraliste dal velenoso bipolarismo che ha allontanato ormai più della metà dei cittadini dalle urne. Offre le proprie solide tradizioni di attivismo politico orizzontale e confederalismo politico per sostenere i leader locali che, dopo aver dimostrato competenza e amore per le autonomie nella propria amministrazione, vogliano partecipare alle elezioni regionali;

2) per far fronte alla deriva della democrazia italiana, Autonomie e Ambiente cerca dialogo, collaborazione, alleanza con ogni altra componente civica, sociale, politica della Repubblica, che sia disposta ad impegnarsi per fermare l’elezione plebiscitaria del “podestàd’Italia, la mediacrazia, l’antiparlamentarismo, oltre che per restituire ai cittadini il diritto e il dovere di scegliersi, territorio per territorio, propri rappresentanti locali dotati di poteri adeguati.

«Le componenti dell’Alleanza rimangono ciascuna gelosamente attaccata ai propri programmi di emancipazione dei loro diversi territori. Sono state però confermate alcune storiche posizioni comuni, come la difesa della sanità pubblica di prossimità» afferma una nota di AeA.

Sono stati approvati alcuni ordini del giorno tematici e territoriali. Fra di essi l’appoggio alla rivolta popolare “Pratobello 2024”, quella di 211.000 cittadini sardi contro la speculazione delle multinazionali dell’energia eolica (era presente a Imola uno dei promotori, l’avvocato Michele Zuddas), la solidarietà a Radio Radicale, l’appoggio ai coltivatori di canapa contro il malgoverno centralista e autoritario di Salvini e Meloni, l’emergenza carceri.

A livello europeo Autonomie e Ambiente appartiene alla famiglia politica EFA (European Free Alliance) degli autonomisti, dei regionalisti, dei civici europei. Hanno partecipato ai lavori di Imola la presidente EFA, l’attivista e studiosa basca Lorena Lopez, e un giovane esponente alsaziano del regionalismo in Francia, Maxhence Helfrich.

Ha partecipato ai lavori di Imola il presidente della Union Valdôtaine, Joël Farcoz. E’ intervenuto Domenico Galbiati, dirigente italiano del movimento cristiano-sociale Insieme, unitamente ai rappresentanti di altri movimenti e reti insieme ai quali Autonomie e Ambiente ha promosso i referendum contro il Rosatellum.

Alla guida dell’alleanza AeA è stato confermato Roberto Visentin, il mentore di quella che è al momento la più popolare e innovativa forza autonomista della Repubblica, il Patto per l’Autonomia Friuli Venezia Giulia.

L’assemblea di Imola è stata resa possibile dall’adesione al progetto di Autonomie e Ambiente di importanti realtà romagnole: civici autonomi di Imola; lo storico Movimento per l’Autonomia della Romagna (presieduto da Giovanni Poggiali); il movimento politico Rumâgna Unida, la nuova voce del romagnolismo.

«Promuovere le autonomie personali, sociali, territoriali è una grande missione spirituale e culturale, civica e politica. Una missione difficile in Italia dopo un quasi trent’anni di finti autonomismi che poi si sono rivelati nuovi e peggiori centralismi, ma necessaria per riaffermare l’ideale dell’Europa dei popoli, delle regioni, dei territori – sottolinea AeA -. Com’è ribadito dal documento politico finale, l’idea di Autonomia di AeA è differente dalla “differenziata”, perché essa è fondata non sulla demagogia di pochi leader mediatici, ma sulla competenza, provata sul campo, di migliaia di amministratori locali».

 

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