Settecentocinquanta metri quadrati di pura innovazione pronti ad accogliere, a gennaio, 120 studenti e altri mille mq al piano superiore già acquisiti: ha questa fisionomia l’ultima tappa di un percorso che la Fondazione ITS Academy Alto Adriatico presieduta a Michelangelo Agrusti ha presentato all’inaugurazione della sede dei locali ITS al Valle Center a Pordenone. Nuove aule e spazi moderni attrezzati con lo stato dell’arte tecnologico che si innestano in un intero ecosistema formativo progettato per avvicinare gli studenti alle realtà più avanzate del mondo del lavoro, mettendo l’hi-tech al centro del percorso educativo. L’investimento complessivo di 14,5 milioni di euro, attinto da fondi PNRR e risorse regionali, ha permesso di realizzare un intervento esemplare per rapidità ed efficienza.
«Abbiamo completato i lavori in soli quattro mesi seguendo scrupolosamente tutte le procedure degli appalti pubblici – ha sottolineato Agrusti -. Vorrei che tutti considerassero questa velocità come la normalità desiderata». L’inaugurazione odierna si inserisce in un percorso di crescita che ha già formato quasi 300 allievi con l’obiettivo ambizioso di «arrivare a 500 entro due anni».
Un traguardo che parte dalla consapevolezza che la formazione è «l’unica risposta concreta alle sfide di un mondo in costante mutamento» ha detto il presidente di Fondazione ITS e di Confindustria Alto Adriatico Agrusti, nella riflessione dedicata alle motivazioni di un progetto così ampio e impegnativo, non ha nascosto la complessità del contesto economico globale: «le geografie dei nostri affari si sono ridotte, con nuovi focolai di tensione, sanzioni e dazi che complicano gli scambi commerciali. Dobbiamo reagire riguadagnando competitività sul piano tecnologico». Ecco che gli ITS diventano «strumento fondamentale per formare competenze indispensabili» che permettono ai giovani professionisti di competere «con i colleghi tedeschi, cinesi e americani».
Un progetto che va oltre la singola sede, con l’attivazione di nuovi laboratori alla LEF di San Vito al Tagliamento e ad Amaro (UD) e che punta a fare del territorio «un modello da Trieste a Udine, da Gorizia a Pordenone». Agrusti ha sottolineato quanto decisivo sia stato ed è il supporto dell‘assessore regionale Alessia Rosolen, più volte ringraziata per la «sensibilità straordinaria dimostrata verso la formazione dei giovani». Un sostegno che si è tradotto, nella pratica, in una visione strategica che punta a connettere ricerca, sviluppo e industria.
«Dobbiamo organizzare il futuro da adesso – ha concluso Agrusti – e questa nuova sede ne è la concreta dimostrazione: un investimento sul futuro che guarda ai giovani come principale risorsa per affrontare le sfide globali». Agrusti ha infine sottolineato come la rapidità di esecuzione dei lavori sia stata frutto di un sincronismo perfetto tra il cosiddetto Sistema Alto Adriatico (ITS stesso, LEF e Polo Tecnologico Alto Adriatico) e le numerose aziende coinvolte.
Regione Friuli Venezia Giulia decisiva, come ha spiegato Agrusti, cui l’assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia, Alessia Rosolen ha ricambiato stima e riconosciuto una capacità di visione unica, spiegando che «la Regione scommette sul sistema degli ITS, investendo molte risorse – circa 5,5 milioni nel bilancio 2025 – per sostenere i percorsi formativi, per garantire il diritto allo studio oltre che sedi e strutture adeguate. L’obiettivo è quello di aumentare ulteriormente il numero degli scritti, l’offerta formativa e la loro diffusione sul territorio. L’apertura della nuova sede dell’Academy Alto Adriatico risponde esattamente a questa strategia. Il progetto complessivo del “Valle Center” ci restituisce l’immagine di quel che vorremmo fosse il sistema degli ITS e della formazione tecnico-professionale in Friuli Venezia Giulia per i prossimi anni: un luogo, all’interno del quale insieme alla sede dell’Academy ITS Alto Adriatico sorgerà il nuovo polo universitario di Pordenone, che rafforzi anche dal punto di vista logistico la relazione tra i due rami della formazione terziaria superiore e che sia punto di contatto tra giovani talenti e aziende tecnologiche».
L’ecosistema ITS in Friuli Venezia Giulia si basa su una serie di laboratori – o piattaforme tecnologiche, come le ha definite nel suo intervento il direttore generale della LEF, Marco Olivotto – «frutto di una visione ambiziosa: creare i migliori laboratori al mondo per rispondere alle esigenze delle imprese, tutte: quelle già leader e innovative e quelle alla ricerca di strumenti idonei per evolversi e sopravvivere. Piattaforme capaci di integrarsi tra loro – ha aggiunto Olivotto – offrendo soluzioni che miscelano tecnologie differenti. E che sono condivise in rete, ragion per cui la formazione esperienziale offerta dai laboratori di Amaro può essere fruita anche a San Vito al Tagliamento e a Pordenone e viceversa. Si tratta in realtà – ha aggiunto ancora Olivotto – di una rete di 24 laboratori interconnessi, in grado di rispondere alle esigenze di studenti e aziende, sia nel presente sia nel futuro».
A Pordenone un elemento di grande valore è il laboratorio di Cybersecurity, che offre agli studenti la possibilità di comprendere le sfide della sicurezza informatica, imparando a proteggere reti e sistemi come veri professionisti del settore. C’è anche un laboratorio dedicato allo sviluppo di applicazioni mobili, all’analisi dei dati e al cloud computing, per fornire agli studenti gli strumenti per creare e gestire soluzioni digitali. La connettività è poi al centro del laboratorio dedicato alle telecomunicazioni, dove gli studenti possono esplorare le potenzialità del 5G, la tecnologia su cui si baseranno le comunicazioni di domani. Per completare l’offerta formativa, una delle aule è stata dotata di un avanzato sistema di videoconferenze, che permette agli studenti di seguire lezioni da docenti in remoto, abbattendo le barriere fisiche e arricchendo l’esperienza educativa.
Ad Amaro il laboratorio di realtà virtuale permette agli studenti di entrare letteralmente dentro i loro progetti, sperimentando in prima persona il risultato del loro lavoro in un contesto immersivo. Non solo: il laboratorio dedicato alla formazione degli energy manager offre una piattaforma unica per imparare a gestire sistemi elettrici complessi, riproducendo fedelmente l’ambiente degli impianti industriali, con un’attenzione speciale alla sostenibilità e all’efficienza energetica, temi centrali per il futuro del settore.
Infine il Lef di San Vito al Tagliamento dove si sviluppa l’azienda digitale modello voluta da Confindustria Alto Adriatico, l’innovazione passa anche per la robotica, con un laboratorio equipaggiato con isole robotiche avanzate, progettate per insegnare agli studenti a programmare e a interagire con i robot, competenze ormai essenziali nel mondo dell’industria 4.0. Inoltre, il laboratorio di interazione uomo-macchina permette di approfondire l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’automazione dei processi (RPA), ambiti cruciali per rendere più efficiente il lavoro umano nelle aziende moderne. Ogni laboratorio è stato progettato per offrire il massimo in termini di strumentazioni e potenzialità didattiche, trasformando gli spazi educativi in ambienti in cui il futuro può essere toccato con mano.
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