VENEZIA (ITALPRESS) – “E’ di pochi giorni fa la notizia che uno studio dell’Agenas pone al vertice nazionale per qualità dell’organizzazione le Ullss di Belluno, Vicenza e Padova e l’Azienda Ospedale Università di Padova. L’Ospedale di Piove di Sacco, con le nuove tecnologie inaugurate oggi e con investimenti per 23 milioni già assegnati e in fase avanzata di realizzazione ai quali seguiranno altri 22 che serviranno per completare l’opera, è parte integrante di un meccanismo virtuoso grazie al quale in tutti gli ospedali della Regione vengono attivati nuovi investimenti, rivolti alla crescita tecnologica, infrastrutturale e del capitale umano”. Lo ha detto l’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, inaugurando oggi all’Ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco (Padova) una TAC con sistema multidetettore, tre Digitali Diretti e un Tavolo telecomandato, del valore totale 2.724.644 euro comprensivi di lavori di adeguamento locali e costi accessori, frutto di finanziamenti PNRR, regionali e aziendali.
Le cinque apparecchiature, del valore totale di 2.724.644,40 euro comprensivi di lavori di adeguamento locali e costi accessori, frutto di finanziamenti PNRR (Piano azionale di Ripresa e Resilienza) – Missione 6 (pari a 1.498.104,40 euro), finanziamenti regionali (1.141.514,71 euro) e aziendali (85.025,29 euro), praticamente concludono il rinnovo del parco macchine radiologiche aziendali: nell’ultimo anno e mezzo l’Ulss 6 Euganea ha introdotto 21 nuove grandi apparecchiature, andate a sostituire altrettante precedenti strumentazioni. L’ultima sarà a Conselve dove, entro fine anno, si provvederà all’installazione di una nuova diagnostica digitale diretta.
“Si tratta di macchinari di ultima generazione, con la Tac adiuvata anche dall’IA – ha detto l’Assessore – che garantiscono la massima precisione e la minima invasività, a favore della sicurezza del paziente e degli operatori. L’Ospedale piovese – ha aggiunto – cresce in linea con gli altri nosocomi veneti, con aumenti importanti dell’attività, legati a vari fattori, tra cui la piena ripresa dopo lo stop imposto dal Covid, e lo sforzo encomiabile fatto dal personale per recuperare le liste d’attesa che si erano inevitabilmente create, la crescita della domanda di prestazioni legata alla necessità di garantire diagnosi sempre più approfondite e supportate dalla tecnologia”.
Il Santa Maria Immacolata, dal 2020 al 2023, ha fatto registrare forti incrementi di attività. I ricoveri sono passati da 5.436 a 6.104; gli accessi al Pronto Soccorso, da 23.774 a 32.020; le prestazioni di specialistica da 132.177 a 189.993; le prestazioni di radiologia, da 51.398 a 72.277.
foto: ufficio stampa Regione Veneto
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