Ci sono 500 alloggi pubblici sfitti a Venezia, nonostante la forte richiesta di una casa popolare, ma per ristrutturarli tutti e metterli sul mercato servirebbero 50 milioni di euro, che non ci sono.
Di questi 500 alloggi pubblici sfitti, spiega il presidente dell’Ater veneziana, Fabio Nordio, 300 sono effettivamente alloggi Erp (edilizia residenziale pubblica), assegnati con i bandi pubblici, 200 sono sempre di proprietà dell’ente, ma usati per il social housing, le richieste di canone calmierato.
Questo il quadro degli alloggi pubblici sfitti a Venezia, dove il tema della residenzialità, e di conseguenza dello spopolamento, è centrale in una città che ormai vive soprattutto di turismo o di domicili di non residenti, come i tanti studenti universitari.
«La residenzialità in questa città storica – osserva Orazio Alberti, attivista dell’Osservatorio civico indipendente sulla casa “Ocìo” – è fattore fondamentale per una sua rinascita, non solo dal punto di vista abitativo, ma anche sociale. Con l’andamento del mercato privato, inesistente, fatto solo di locazioni brevi (turistiche), l’espulsione dalla città continua. Per frenarlo, occorrerebbe un intervento pubblico programmato nel tempo, non solo sugli alloggi pubblici sfitti, ma su un’idea di città che oggi manca».
Alberti aggiunge i dati del report di “Ocio” a dicembre 2023: tra centro storico di Venezia e Mestre si contano 700 alloggi sfitti Erp, più altri 400 di proprietà del comune, a fronte di una domanda che, solo per il canone calmierato, è di circa 2.300 nuclei familiari.
«Per ristrutturare tutti gli alloggi sfitti di Ater a Venezia – spiega il presidente dell’ente, Fabio Nordio – servirebbero 50 milioni di euro, teniamo conto poi che ristrutturare un alloggio a Venezia è molto più costoso: l’ultimo che abbiamo riqualificato alla Giudecca ha richiesto una spesa di circa 140.000 euro, con vasca per l’acqua alta, cappotto interno e serramenti approvati dalla Soprintendenza ai beni artistici e architettonici».
Le difficoltà, riguardano «prima di tutto il reperimento delle risorse per il centro storico, in secondo luogo – dice Nordio – il soddisfacimento delle richieste degli uffici tecnici regionali e nazionali che chiedono standard particolari per Venezia».
Il prossimo bando pubblico metterà a disposizione 80 alloggi Ater, dei quali 15 in centro storico; probabilmente altrettanti saranno messi a disposizione dal comune. Quindi 160 alloggi in totale per una graduatoria di circa 2.300 domande, tra Venezia e terraferma, «che non si riuscirà a soddisfare» conclude Nordio.
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