Dopo la vendita nel 2019 da parte della famiglia Spezzapria al fondo d’investimento Carlyle, a cinque anni di distanza per il gruppo Forgital arriva un nuovo giro di proprietà, visto che il fondo ha aperto le procedure per la cessione totale della partecipazione.
Il gruppo Forgital, multinazionale vicentina attiva a livello mondiale nella produzione di anelli forgiati e laminati in acciaio e altre leghe speciali specie per il settore aerospaziale (70% della produzione), ma anche per altre aree industriali (restante 30%) è stato fondato nel 1873 e conta attualmente nove sedi, di cui sei in Italia: Forgital Italy con quartier generale a Velo d’Astico (Vicenza), Pedemonte (Vicenza), Fly a Grigno (Trento), Rtm Breda a Carrè (Vicenza) e Cormano (Milano).
A Carlyle sarebbero giunte una decina di offerte d’acquisto specie da altri fondi internazionali, attratti dalle prospettive e dalla redditività del gruppo vicentino. Nel 2020 il fatturato del gruppo Forgital è stato di 285 milioni di euro, sceso a 275 milioni nel 2021, mentre il 2022 ha superato la soglia dei 300 milioni di euro, per salire a 410 milioni nel 2023, e a 500 milioni nel 2024, con un Ebitda a circa 130 milioni di euro. In base all’andamento delle stime di crescita e degli ordinativi, secondo indiscrezioni il valore del gruppo Forgital potrebbe attestarsi attorno a quota due miliardi di euro.
Carlyle, assistito dai suoi consigliori finanziari e legali, ha provveduto ad una forte scrematura, selezionando cinque offerte da altrettanti fondi che ora devono definire le loro proposte finali per la chiusura della vendita. Tra i potenziali acquirenti, ci sarebbero, sempre stando alle indiscrezioni, il gruppo finanziario inglese Cinven, che ha già operato in Italia con il gruppo Avio poi ceduto a General Electric, oltre agli americani Lone Star, attivo anch’esso con investimenti nell’aerospaziale, e Warburg Pincus, fondo internazionale specializzato sul settore industriale.
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