Orsi in Trentino: il nuovo episodio di attacco rinfocola le voglie venatorie della Provincia

Una persona a passeggio nei boschi limitrofi all’abitato di Bleggio Superiore di sera ha fatto un incontro ravvicinato. Protesta dei protezionisti: mancata la prevenzione.

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orsi in trentino

Orsi in Trentino: nuovo episodio di aggressione ad un uomo tutto sommato banale finito con lievi escoriazioni sulla schiena nel tardo pomeriggio nei boschi di Bleggio Superiore in località Rango, in Trentino.

Un uomo, un operaio comunale, 33 anni, stava andando da solo a funghi nel tardo pomeriggio, quando improvvisamente si è sentito aggredire alle spalle. Caduto a terra, l’orso si è rivolto verso di lui colpendolo ripetutamente con le zampe e ferendolo blandamente alla schiena e alle braccia prima di allontanarsi. L’uomo è poi tornato a piedi fino al paese più vicino da dove è stato dato l’allarme.

I reperti genetici lasciati sui vestiti potranno serviranno all‘identificazione del selvatico al fine di procedere alla rimozione, come previsto dal Pacobace per gli orsi pericolosi, informa la Provincia di Trento che pare cogliere la palla al balzo per proseguire nella sua politica di riduzione della popolazione di orsi in Trentino liberando le voglie venatorie della maggioranza leghista e di buona parte degli abitanti.

L’aggressione è avvenuta in un periodo dell’anno nel quale gli orsi vanno lentamente in letargo, anche se con il cambiamento climatico e le temperature sempre più miti ormai si registrano avvistamenti anche d’inverno. Bleggio Superiore è una località tra Riva del Garda e Tione, una zona che da tempo registra un’alta presenza di orsi.

Secondo le associazioni protezionistiche si tratta dell’ennesimo episodio di mancata informazione delle corrette regole di comportamento delle persone in un territorio frequentato dagli orsi. Secondo la Lav, «circolare da solo, su un terreno imbevuto da giorni di pioggia che attutisce il rumore dei passi, alle 17.00 di un giorno di fine ottobre – che in un bosco significa praticamente al buio – e senza fare alcun tipo di rumore, probabilmente ha sorpreso l’orso nelle vicinanze che ha reagito a suo modo. Per ovviare al problema basterebbe un semplice campanellino applicato allo zaino per fare avvertire agli animali la presenza dell’uomo».

Duro il commento di Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’ambiente e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente: «a Maurizio Fugatti, i fatti interessino poco. Gli interessa, invece, abbattere un altro orso e sono sicura che ce la metterà tutta. Ce la metteremo tutta anche noi, per impedirglielo. Prima o poi, in Trentino, qualcuno si renderà conto che il sogno fugattiano di uccidere tutti gli orsi è irrealizzabile? Qualcuno si renderà conto che nel mondo si parla ormai del Trentino non per le sue straordinarie bellezze naturali, ma come della terra dove prima si reintroducono gli orsi e poi li si ammazza? Qualcuno capirà che gli abbattimenti non servono a nulla?”

Ora Lav, Oipa e altre associazioni protezionistiche puntano a imbrigliare le voglie venatorie del presidente della provincia di Trento, il leghista Maurizio Fugatti, per evitare che scocchi l’ennesima sentenza unilaterale di cattura e soppressione dell’orso per un attacco dove le maggiori responsabilità risiederebbero nel comportamento poco accorto della persona rimasta coinvolta nell’attacco.

 

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