L’assemblea di Confindustria Vicenza a Trissino ha fatto fischiare le orecchie alla bis presidente Ursula von der Leyen, con la presidente degli industriali berici, Laura Dalla Vecchia, che ha sparato a palle incatenate verso la Commissione: «lo avevamo previsto. Avevamo avvisato tutte le istituzioni, un anno fa, Commissione Ue compresa, da questo stesso palco vicentino, ha passato gli ultimi anni a danneggiarci, a danneggiare l’industria».
Dalla Vecchia invita il governo europeo a «cambiare rotta. Del tutto. C’è bisogno di un’inversione di marcia decisa», evidenziando come «il commercio internazionale è in frenata» ed «è la bilancia commerciale positiva con l’estero che tiene in piedi i conti pubblici».
Secondo il presidente di Confindustria Vicenza la «Commissione europea, finora ha causato molti danni e rischia di causarne ancora se non interviene con prontezza. Tutti sono d’accordo sul fatto che l’impatto ambientale vada ridotto, ma la spinta ottusa ed estremista verso le rinnovabili e le auto elettriche si giustifica solo con l’ideologia, quando non nasconde una volontà di imporre modelli di business spinti da qualche lobby del Far East o del continente americano».
Secondo Dalla Vecchia «serve puntare sulla neutralità tecnologica che per l’Europa sembra un insostenibile tabù», rivolgendo un giudizio del tutto positivo «sul recentissimo impegno del Governo nel richiedere di rivedere le politiche di decarbonizzazione e di puntare sulla neutralità tecnologica» che il ministro delle Imprese e del “Made in Italy” Adolfo Urso sta faticosamente portando avanti tra muri di gomma europei, nonostante che la crisi che attanaglia la Germania – in recessione – e il vistoso rallentamento della manifattura in Italia e in Francia sia figlio legittimo di uno scenario ambientalista a senso unico che finisce per essere controproducente, visto che di suo l’Europa è già una delle realtà più sostenibili ed efficienti per quanto riguarda l’impatto ambientale.
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