Autorità per le minoranze linguistiche del Trentino: presentato il bilancio 2023

La relazione annuale fa il punto sulle tutele per le minoranze ladina, mochena e cimbra.

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Autorità per le minoranze linguistiche
Autorità minoranze linguistiche del Trentino: da sx Chiara Pallaoro, la presidente Katia Vasselai e Matteo Nicolussi Castellan

È stata presentata nella sede del Consiglio provinciale di Trento a palazzo Trentini la relazione annuale sull’attività dell’Autorità per le minoranze linguistiche. A illustrare l’operato 2023 sono stati la presidente Katia Vasselai e i componenti dell’organo incardinato presso il Consiglio provinciale, Matteo Nicolussi Castellan e Chiara Pallaoro che hanno ricordato l’appuntamento del 19 novembre prossimo in Aula per la seduta congiunta tra Consiglio e Autorità per le minoranze linguistiche introdotta in via permanente, dopo una prima seduta storica tenutasi nel maggio 2023 dopo la modifica del regolamento interno del Consiglio.

La novità, che prevede l’istituzionalizzazione e la regolamentazione del Consiglio provinciale annuale interamente dedicato alle minoranze linguistiche, è stata sottolineata come un traguardo importantissimo da Vasselai che ha rilevato come ciò elevi la relazione annuale a documento di riferimento per i consiglieri che intendessero presentare delle risoluzioni volte all’incremento della tutela delle minoranze presenti in Trentino.

Della novità dell’appuntamento in Aula dedicato alle minoranze linguistiche ha trattato anche il presidente del Consiglio, Claudio Soini, che ha ricordato gli incontri sui territori, durante i quali sono state raccolte le istanze dei delle comunità minoritarie, tra cui il tema della lingua, la necessità di rigenerare i territori su cui si è intervenuto con i fondi Pnrr, la paura dello spopolamento, lo sviluppo economico anche legato al mondo del turismo, viabilità e mobilità, sostenibilità sociale economica e ambientale.

Tra le novità riportate nella relazione dell’Autorità per le minoranze linguistiche da Vasselai si inseriscono l’adeguamento dell’indennità di bilinguismo e il riconoscimento dell’indennità di bilinguismo ai dipendenti regionali. Ancora: l’impegno della Giunta a giungere al riconoscimento reciproco con la Provincia di Bolzano del patentino ladino; l’aumento delle ore di organico docente dell’Olfed da 54 a 64 settimanali dall’anno scolastico 2025-2026 e l’attivazione in deroga rispetto ai limiti minimi di iscritti per i servizi extrascolastici nei comuni germanofoni.

La minoranza ladina

I componenti dell’Autorità hanno poi proposto una disamina dei temi fondamentali per le minoranze ladina, mochena e cimbra. Vasselai ha spiegato che la minoranza ladina è la più strutturata anche in termini di decentramento amministrativo e dal punto di vista istituzionale e che è quella che desta meno preoccupazioni. L’attenzione si è concentrata sulla necessità di dotare persone e dipendenti di strumenti che possano agevolare la traduzione degli atti, fondamentale per il mantenimento e la promozione della lingua.

Per l’Istituto culturale ladino l’Autorità propone poi un aumento di personale e chiede un intervento in termini finanziari della Provincia che servirebbe a far divenire perenne e non più temporanea la mostra “La Gran Vera” di Moena. Vasselai ha ricordato quindi la necessità di riconoscere una certificazione di conoscenza linguistica al termine di un percorso scolastico presso la Scola ladina de Fascia e del riconoscimento dei titoli di Ladinistica conseguiti al campus di Bressanone. Si potrebbe, nell’ottica di un ulteriore decentramento amministrativo, pensare un ulteriore trasferimento di competenze al Comune, ha aggiunto, concludendo con un pensiero al senso di disaffezione della popolazione rispetto all’appartenenza della comunità di riferimento, che si è sempre rilevato e non si può dire risolto.

La minoranza mochena

Chiara Pallaoro ha dichiarato che per le minoranze germanofone lo scenario è ben diverso perché le criticità sono maggiori e i problemi su ambiti diversi. Per la minoranza mochena ha sottolineato due questioni riguardanti l’insegnamento della lingua. La prima legata all’insegnamento della lingua nella scuola dell’infanzia di Fierozzo: il contratto dell’operatrice inizia da metà/fine febbraio e si chiude il 31 dicembre, i bambini si trovano quindi nel mezzo dell’anno scolastico con due mesi scoperti per l’insegnamento della lingua. La seconda problematica riguarda il fatto che non è previsto l’insegnamento della lingua mochena nella scuola secondaria di primo grado: un’interruzione del percorso su cui intervenire. Per valorizzare la lingua di minoranza servirebbe, per Pallaoro, il riconoscimento per gli studenti dei comuni mocheni la conoscenza della lingua mochena tramite un attestato. La garante ha inoltre auspicato l’istituzione di una giornata per le minoranze linguistiche. Servono, ha concluso, un adeguato sviluppo economico del territorio, la creazione di posti di lavoro in loco, la messa in sicurezza della Sp 135, il ripristino delle due corse del trasporto pubblico in sinistra Fersina e la consegna della posta con i quotidiani al mattino e non alla sera.

La minoranza cimbra

Matteo Nicolussi Castellan ha tratteggiato le tematiche di interesse per la minoranza cimbra. L’intervento ha preso le mosse dalla situazione comunale: Nicolussi Castellan ha portato i saluti del commissario Nerio Giovanazzi e ricordato che il suo lavoro assieme a quello dei dipendenti sta portando il Comune al di fuori dalla situazione di somma urgenza. Ha sottolineato comunque la necessità, incardinata nella Costituzione e lo Statuto di autonomia, di tutela delle minoranze: sta al legislatore trovare le modalità per attuare i diritti delle minoranze e migliorare le normative

esistenti. Non è mancato un accenno alla questione scolastica: Nicolussi Castellan ha spiegato che a Luserna il numero degli iscritti al servizio 0-6 è rimasto pressoché invariato per il 2023, ma si è assistito ad un incremento dell’esposizione dei piccoli alla lingua cimbra grazie all’arrivo di una nuova insegnante in grado di parlare e scrivere l’idioma di minoranza. Ancor oggi, ha spiegato, i bambini di Luserna tendono ad avere un approccio quasi prettamente passivo nei confronti della lingua cimbra. Una problematica che ha connesso tra l’altro al fenomeno delle famiglie miste e per contrastare la quale secondo Nicolussi Castellan servirebbe una full immersion nella lingua nello 0-6 che sappia sbloccare anche la produzione orale.

Serve la ristrutturazione della ex scuola elementare di Luserna, ha proseguito; bisogna intervenire sull’articolo 98 della lp 5 del 2006 per creare i presupposti per la stabilizzazione della figura dell’insegnante di cimbro e arrivare alla creazione di una cattedra dedicata. Ancora: la valenza della certificazione del cimbro per il pubblico impiego esclude le scuole di Lavarone; ci sono la questione dei trasporti scolastici con la modifica degli orari della tratta del pullman scolastico richiesta dai genitori, la necessità di investire sulle infrastrutture a contrasto dello spopolamento. La rappresentanza germanofona in Consiglio è un tema delicato, ha concluso e ha ricordato l’emendamento sul ddl 8 di Claudio Cia (Misto) sul consigliere delegato che muove in questo senso che, ha detto, dà speranza.

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