Nel Porto Vecchio di Trieste sta nascendo un quartiere all’avanguardia su 6 ettari

Il progetto Costim prevede investimenti per 600 milioni di euro. Dipiazza: «è un progetto di tutta la città».

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Porto Vecchio di Trieste
Il rendering del futuro assetto di Porto Vecchio di Trieste.

Il progetto immobiliare previsto sui 6 ettari di Porto Vecchio di Trieste è destinato a cambiare profondamente il volto della città giuliana, con residenze per 63.000 metri quadrati; due hotel (4 e 5 stelle) per 200 camere; aree commerciali per 26.000 mq; uffici per 22.000 e 5.000 dedicati a sport e cultura.

Il progetto nell’areale del Porto Vecchio di Trieste prevede destinazioni pubbliche in concessione e subconcessione per una marina da 500 posti barca; spazi pubblici da 70.000 mq; centrale di teleriscaldamento/raffreddamento ad acqua di mare da 9.000 per quasi l’intero fabbisogno energetico dell’area; spa/gym da 4.500mq; 400 stalli di parcheggio pubblico e 1.000 privati.

Il progetto di riconversione urbana dell’attuale Porto Vecchio di Trieste si estende su una superficie di 617.000 mq con 5 moli, 23 grandi edifici, secondo la proposta di partenariato pubblico-privato di rigenerazione dell’area, presentata dal gruppo Costim che prevede un investimento da 600 milioni di euro.

Uno dei principi del progetto è la “trigenerazionalità”, cioè considerare le esigenze di bambini, famiglie, adulti e anziani. Il progettocostato 2,2 milioni di euro – fu presentato al comune di Trieste nell’agosto 2023 e modulato secondo le indicazioni dell’amministrazione e conformato al Piano regolatore. Approvato in Giunta, approderà presto in Consiglio comunale e, se approvato, arriverà in Conferenza di servizio. Soltanto dopo sarà bandita una gara, aperta a tutti, forse già nella primavera 2025. Conclusa questa, si apriranno i primi cantieri, forse entro il 2025, i cui lavori dovranno essere completati entro dieci anni.

Se la condizione non sarà rispettata, il comune di Trieste non trasferirà la proprietà dei beni che dovranno andare in vendita. Il sindaco Roberto Dipiazza che ha illustrato il progetto con l’assessore competente Everest Bertoli, ha invitato «tutti a collaborare, anche le opposizioni: è un progetto dell’intera città. Tutti insieme per una straordinaria avventura».

Negli anni sono giunte tante proposte al comune di Trieste, ma solo il gruppo Costim ha presentato un vero progetto articolato. Questo sarà realizzato da chi vince la gara, Costim o altri partendo da questa base. Se Costim dovesse perdere, dovrà essere risarcita dei costi di progettazione.

Per l’assessore Bertoli la rigenerazione di Porto Vecchio «sarà un nuovo quartiere e non sarà in concorrenza con la città», soprattutto, «non ci sarà speculazione immobiliare. Il comune vuole mantenere la regia dello sviluppo ed entro le prossime elezioni cittadine qualcosa sarà già inaugurato».

Il valore di vendita dei magazzini si aggira sui 46 milioni di euro, di cui l’85% è destinato all’Autorità portuale, il 15% al comune, vale a dire 7/8 milioni; inoltre per l’area che darà in concessione al privato il comune incasserà 215.000 euro all’anno per i prossimi 50 anni, l’Autorità invece 600.000 all’anno per 50 anni. Saranno «pochissimi gli edifici, come il magazzino 8 – ha specificato Bertoli – che potranno essere abbattuti e ricostruiti, la gran parte invece è vincolata dalla Soprintendenza dunque dovranno essere rigenerati».

Tra le realtà previste dal progetto ci sono 300 posti letto destinati a studentato; residenziale multifamily (200/300 unità), “senior housing” (50 unità), appartamenti di servizio (50 unità), spiaggia per 5.000 mq, ristoranti sul mare, due piazze urbane, 1,9 chilometri di piste ciclabili, 200 stalli per biciclette, 680 alberi.

Bertoli è intervenuto anche sulle polemiche politiche che hanno preceduto la presentazione del progetto alla stampa: «non ci sono documenti nascosti – ha precisato – i consiglieri avranno accesso, ma con la clausola di riservatezza».

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