La gestione dell’Itea, l’Istituto trentino per l’edilizia abitativa, è al centro dell’ennesima querelle, questa volta legata ai risultati di gestione dell’ex direttore, Miriana Detti, e dei giudizi legati alla motivazione della corresponsione di ingenti premi di risultato per la sua gestione della società dell’edilizia popolare del sistema Provincia.
Nei due anni in cui Detti è stata al vertice di Itea, 2022 e 2023, nominata dall’allora presidente, Francesca Gerosa, attuale vicepresidente della provincia di Trento e assessore del settore istruzione e cultura in quota Fratelli d’Italia, l’ex direttore è stato gratificato di notevoli premi di risultato con giustificazioni rutilanti, riconoscendole «qualità eccezionalmente al di sopra delle attese», sottolineandone «la spinta propulsiva per la reimmissione degli alloggi di risulta nel circuito locativo».
Grazie a questi giudizi decisamente lusinghieri se non eccezionali, Itea ha riconosciuto a Detti nel 2022 un premio di risultato di ben 49.727,18 euro che sono andati ad aggiungersi alla retribuzione tabellare di 64.856,22 euro, per un totale di ben 114.583,4 euro. Risultati ancora più “rotondi” per la Detti nel 2023, con un premio di risultato di ben 58.702,47 euro aggiuntivo allo stipendio pure lui cresciuto a 75.487,04 euro, per un totale di ben 134.189,51 euro.
Ma se Detti ha avuto un così eclatante risultato nella sua gestione dell’Itea, perché la società se ne è privato dopo solo due anni, sostituendolo con un altro direttore, mentre la Detti è stata chiamata ad un’altra dirigenza lautamente retribuita all’interno della struttura provinciale, a capo dell’Agenzia per la coesione sociale? Una domanda che si è posta il consigliere provinciale di Onda, Filippo Degasperi, che in un’interrogazione ha stilato una serie di domande volte a chiarire la «siderale distanza» tra i giudizi superlativi giustificativi per l’erogazione del premio di risultato e la realtà di tutti i giorni in cui vivono gli assegnatari dell’Itea».
Sul tema interviene anche il consigliere provinciale Pd, Mariachiara Franzoia, secondo cui «francamente non si giustificano gli eclatanti risultati vantati da chi ha promosso la gestione Detti di Itea rispetto al fatto che durante la sua gestione gli alloggi Itea rimasti sfitti sono cresciuti fino a sfondare quota 1.500, mentre la domanda di case popolari è in continua crescita».
Per Franzoia «più che all’attuale assessore provinciale, Simone Marchiori, le risposte dovrebbero arrivare dall’ex presidente dell’Itea e oggi vicepresidente della Giunta provinciale Gerosa, anch’essa chiamata al vertice di Itea per la sua fama di immobiliarista, salvo che negli ultimi anni Itea è andata di male in peggio, rinunciando di fatto alla sua missione istitutiva di realizzare alloggi nuovi e a riqualificare quelli esistenti per immetterli nel mercato delle locazioni che ora sconta pure il blocco delle nuove assegnazioni voluto dal nuovo assessore Marchiori che, viceversa, dovrebbe accelerare per la loro riapertura».
Da parte sua, Marchiori, al termine della riunione del Comitato provinciale sulla condizione abitativa, assieme al nuovo direttore di Itea, Roberto Ceccato e al dirigente generale di unità di missione strategica Resilienza abitativa, sostenibilità e assegno unico Walter Viola, hanno presentato il nuovo bilancio di Itea, che potrà contare, secondo le dichiarazioni dell’assessore, su un’erogazione di risorse «i primi 15 milioni dei 21 previsti nell’assestamento di bilancio della Provincia direttamente all’Istituto, per facilitare la realizzazione delle nuove strategie riguardo al recupero degli alloggi di risulta». E per la cosiddetta “fascia grigia”, costituita dal ceto medio, «procediamo con i progetti di housing sociale sul territorio».
Marchiori è quindi intervenuto sul tema delle graduatorie: «è passato il messaggio che fermassimo le graduatorie, non è così: lo stop temporaneo serve per mettere in campo nuove misure, più efficienti, puntuali e veloci. Contiamo di ottenere le prime assegnazioni già per il giugno-luglio dell’anno prossimo, in anticipo rispetto all’ottobre 2025 nel caso avessimo aperto nuovamente le graduatorie. Inoltre, puntiamo a regime ad arrivare a due graduatorie l’anno».
E riguardo alle spese condominiali negli anni del boom energetico, dopo gli approfondimenti tecnici effettuati, Marchiori ha detto che gli aumenti «sono stati legittimi e non c’è stato un aggravio di costi fuori norma per gli inquilini. Di fronte all’esito di questo approfondimento, non possiamo che confermare la validità della misura della maxi–rateizzazione del debito per gli inquilini».
Ceccato ha poi illustrato in sintesi i numeri della società, che ha oltre 16.000 immobili, tra unità abitative e non abitative, da gestire, che si rivolge a oltre 22.000 utenti e gestisce oltre 23.000 richieste di intervento. Una realtà con un contatto costante con il territorio, misurato in più di 9.700 interventi tra controlli sui fabbricati e alloggi, interventi per la vivibilità e i contatti con gli inquilini.
Da parte del presidente di Itea Spa (e di Patrimonio del Trentino Spa), Sergio Anzelini, ha presentato le strategie future, volte «a ridurre il numero degli alloggi di risulta su cui stiamo lavorando, nonostante le frenate in corsa dovute al cambio di normativa in materia di appalti e dall’altro l’arrivo della forte concorrenza data sul mercato dal Superbonus 110% che in passato ha distolto l’attenzione delle imprese. Oggi la società sta studiando nuove iniziative all’insegna della semplificazione e nuovi strumenti da affiancare alla nostra attività ordinaria. Un esempio sono le tre procedure di gare per la ristrutturazione di un numero di alloggi (circa 20 alloggi per gara) pubblicate nell’ultimo mese».
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