Adeguare la fiscalità sull’auto aziendale rivedendo il tetto odierno di deducibilità: è la richiesta al governo che rilanciano gli agenti Fnaarc, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio, in vista della manovra di bilancio 2025, aggiungendosi anche all’appello di tutte le imprese e lavoratori autonomi, oltre che dei concessionari di Federaubto che vedono nell’auto aziendale un volano per la crescita stabilizzata del mercato auto nazionale asfittico e che i bonus all’acquisto non hanno risollevato.
«Siamo di fronte a un paradosso – afferma il presidente di Agenti Fnaarc, Alberto Petranzan – ad agosto le immatricolazioni di autovetture sono calate del 16% rispetto all’agosto del 2023. Noi agenti siamo fra i maggiori clienti delle case automobilistiche perché l’auto è il nostro ufficio, un bene strumentale primario» al pari di altri operatori professionali ed imprenditoriali».
«Potremmo quindi alimentare il mercato automobilistico e favorire la transizione ecologica – prosegue Petranzan -, ma siamo disincentivati negli acquisti da un tetto di deducibilità fiscale anacronistico». Un limite di deducibilità fiscale dell’auto aziendale fermo dal 1986 con valori, viene sottolineato, non più compatibili con prezzi del mercato di oggi (e gli agenti sono, nel mondo delle imprese e delle professioni, tra i più “fortunati”, perché hanno la possibilità di scaricare l’80% di 25.822 euro, contro il 40% di 18.560 euro di tutte le altre partite Iva).
«Auspichiamo che il governo, in occasione della stesura della legge finanziaria 2025, possa accogliere finalmente la nostra giusta richiesta di adeguamento dei massimali di deducibilità. Siamo pronti anche quest’anno a fare tutto il necessario per sensibilizzare il governo su questa nostra problematica. Chiediamo anche alla filiera automotive di aiutarci nel sostenere la nostra istanza».
E dal rilancio della fiscalità sull’auto aziendale anche in Italia, allineandola ai livelli di deducibilità vigenti negli altri grandi paesi europei, al 100% del costo d’acquisto e dell’Iva e delle spese di gestione, consentirebbe di creare un volano decisamente migliore per la crescita dell’economia nazionale rispetto all’attuale sistema dei bonus, largamente insoddisfacente, che potrebbe dare un forte volano anche al rinnovamento del parco circolante se prendesse piede anche in Italia, così come accade in Europa, l’assegnazione in uso ai dipendenti delle auto aziendali, con vantaggi sia per le aziende che per i dipendenti.
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