Il Cimec, il Centro mente-cervello dell’Università di Trento ha una nuova sede che consentirà di sviluppare nuove ricerche d’avanguardia in un edificio altamente tecnologico per indagare, studiare e sviluppare i meccanismi cognitivi e neurologici.
La nuova sede è costituita dall’”Edificio 10” realizzato all’interno della riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto, dove gli edifici storici una volta sede della produzione di sigari e sigarette sono stati trasformati in moderni incubatori d’impresa. E a fianco degli edifici storici realizzati nella seconda metà dell’Ottocento, un edificio moderno realizzato quasi interamente sottoterra per sfruttare le capacità schermanti naturali del terreno, da dove fuoriesce solo un corpo di fabbrica moderno che funge da vetrina a tutto quanto sta al di sotto, un sottoterra però arioso e dotato di illuminazione naturale grazie all’opportuno posizionamento e dimensionamento di due grandi cavedi attrezzati a parco.
Punto di forza è proprio la possibilità di combinare metodologie avanzate di neuroimaging, adattandole alle esigenze di ciascun progetto di ricerca e potenziando così ulteriormente la collaborazione tra i vari gruppi, in uno dei settori scientifici in cui l’Ateneo trentino ha guadagnato una reputazione internazionale. Al momento, l’Edificio 10 è l’unica struttura in Italia dotata di attrezzature e appaecchiature di alto livello interamente dedicata alla ricerca di base nel campo delle neuroimmagini.
Per il direttore del Centro mente-cervello, Yuri Bozzi, «ci vorranno ancora alcuni mesi per completare tutte le attrezzature, alcune derivanti dallo spostamenti di macchinari già a disposizione dei ricercato, altri frutto di nuovi acquisti, volti a potenziare le capacità di studio attraverso le neuroimmagini».
La nuova sede del Centro mente-cervello, l’Edificio 10, è un fabbricato che si sviluppa su tre livelli per una superfice calpestabile di 3.314 metri quadri, dove il “cuore” è costituito dal piano interrato destinato ai laboratori e agli uffici, punto focale delle attività di ricerca. Non è una scelta casuale, perché le apparecchiature per la ricerca sul neuroimaging richiedono molto spazio e hanno meno bisogno di luce naturale. Devono essere il più possibile schermate rispetto ai campi magnetici. Ma per garantire un ambiente di lavoro ottimale, gli ambienti sono organizzati attorno a due grandi corti vetrate che affiancano il percorso pedonale pubblico posto a livello del giardino e che garantiscono illuminazione naturale e ricambio d’aria diretto. Sulla copertura del piano interrato è stata realizzata un’area verde aperta al pubblico.
Il piano terra è stato progettato per essere accogliente e per favorire l’interazione tra chi si occupa di ricerca. Ospita una sala conferenze, oltre a spazi comuni e di relazione e spazi tecnici.
Il terzo livello – il piano tetto tecnologico – è un punto chiave dell’edificio perché è allestito con pannelli fotovoltaici che concorrono a garantire prestazioni energetiche elevate. La copertura dell’edificio richiama visivamente i ponti e le passerelle del complesso storico di Manifattura ed è stata progettata come vano tecnico sospeso, adatto a ospitare gli impianti tecnologici necessari per il funzionamento dei laboratori.
Per la realizzazione della nuova sede del Centro mente-cervello, l’Università di Trento e la Provincia hanno investito 7,2 milioni di euro, cui vanno aggiunte apparecchiature, tra già presenti e quelle che saranno acquistate nei prossimi mesi, per altri 7 milioni circa.
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