Canone speciale Rai: secondo Federalberghi è largamente evaso dagli affitti brevi

C’è un possibile ammanco di oltre 80 milioni all’anno.

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canone speciale rai

Il canone speciale Rai, cui sono tenuti al versamento tutti gli operatori commerciali che offrono ai loro clienti la visione dei programmi televisivi, sarebbe largamente evaso dagli operatori degli affitti brevi secondo una denuncia di Federalberghi.

«La Rai ha chiarito da tempo che le locazioni brevi sono tenute al pagamento del cosiddetto canone speciale Rai, al pari di quanto previsto per tutti coloro che detengono apparecchi radiotelevisivi al di fuori dell’ambito familiare» ma, denuncia Federalberghi, «esaminando i bilanci della concessionaria del servizio pubblico, si intuisce che solo una minoranza degli appartamenti destinati alle locazioni brevi agisce nel rispetto delle regole».

Secondo Federalberghi se «il gettito complessivo del canone speciale era infatti di circa 61 milioni di euro nel 2010, quando il fenomeno degli affitti brevi era agli albori, ed è stato di circa 79 milioni di euro nel 2023» quando il fenomeno è diventato di massa.

«Anche se si ipotizzasse che l’incremento di gettito registrato nel periodo 2010-2023 (circa 17,9 milioni di euro) sia interamente imputabile alle locazioni brevi – continua Federalberghi – e che nessun appartamento abbia più di un televisore, applicando la tariffa minima (euro 203,70 annui) si potrebbe stimare che il canone speciale è stato versato al massimo da 88.000 appartamenti. Ma, attualmente, sono più di 480.000 gli alloggi italiani destinati agli affitti brevi in cui è presente almeno un televisore. E’ quanto risulta dal monitoraggio svolto durante il mese di agosto 2024 da due istituti di ricerca indipendenti, la statunitense Inside Airbnb e l’italiana Incipit consulting, su incarico del Centro studi di Federalberghi».

La conseguenza, secondo Federalberghi, «nella migliore delle ipotesi, è che solo il 18,3% degli appartamenti che hanno un televisore (88.000 su 480.000) pagano il canone speciale. L’evasione può essere quindi stimata in almeno 80 milioni di euro all’anno».

Per l’associazione si tratta di «una vera e propria beffa per gli alberghi, che pagano in media più di 1.000 euro per anno e in alcuni casi arrivano a pagarne quasi 7.000».

Per questo, in vista della prossima sessione di bilancio, Federalberghi ha elaborato una proposta a costo zero, basata sul principiopagare meno, pagare tutti” con cui si propone fi utilizzare i proventi derivanti dal contrasto all’evasione del canone speciale Rai per una riduzione tariffaria generalizzata, in favore di tutti i soggetti tenuti al pagamento del balzello, di cui beneficerebbero sia le imprese turistiche tradizionali che coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza.

«La riduzione del canone speciale Rai – sottolinea Federalberghi – è attesa da anni, anche in considerazione di quanto già avvenuto per le utenze domestiche: il canone per le famiglie era pari a euro 113,50 nel 2015, fu ridotto a euro 100,00 nel 2016, ulteriormente ridotto a euro 90 nel 2017, per poi attestarsi al valore attuale di euro 70 nel 2024, con un abbattimento complessivo superiore al 38%».

 

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