Economia manufatturiera italiana giù a giugno 2024

Il fatturato di industria e servizi cala su base annua del 3,7%, mentre cresce leggermente mese su mese.

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Ancora ombre sull’economia manufatturiera italiana, con il fatturato dell’industria che aumenta di poco su base mensile, ma cala sensibilmente sul confronto annuale. Secondo i dati diffusi dell’Istat di giugno 2024, rispetto allo stesso mese del 2023, le vendite sono diminuite sia in valore che in volume, rispettivamente del 3,7% e del 3,3%. Colpa soprattutto delle cattive prestazioni del mercato interno, scese del 6% nel valore e del 5,6% in volume, e non compensate dai piccoli incrementi delle vendite fuori dall’Italia (+0,6% in valore +0,8% in volume).

Il fatturato estero invece riesce a sollevare i valori congiunturali che, al netto dei fattori stagionali, tra maggio e giugno 2024 registrano un aumento dello 0,1% in valore e un calo dello 0,7% in volume. Anche in questo caso le flessioni del mercato interno fanno da zavorra (-1,0% in valore e -1,6% in volume), mentre trainano le vendite estere (+2,2% in valore e +1,0% in volume).

I dati sono ancora più preoccupanti se si confronta il primo semestre del 2024 con lo stesso periodo dell’anno precedente: -6,7% in valore e -6,0% in volume. Non solo nelle industrie: il fatturato di giugno cala anche nei servizi, sia rispetto a maggio (-0,7% in valore e -1,0% in volume), sia rispetto allo stesso mese del 2023 (-1,5% in valore e -2,6% in volume). Ne risentono soprattutto i settori del commercio all’ingrosso e del commercio e riparazione di autoveicoli.

Se l’economia manufatturiera italiana cala, secondo i sindacati la colpa è anche della perdita di potere di acquisto dei salari. «Le persone hanno meno soldi per comprare i prodotti, come non li hanno per andare in ferie, oppure rinunciano ad acquistare cose per andare in vacanza», ha fatto notare la segretaria confederale di Uil, Ivana Veronese, che ritiene necessario detassare gli aumenti contrattuali e supportare i salari delle famiglie. La difficoltà di acquisto, secondo la segretaria, ostacola anche la spesa per le vacanze: «non tutti hanno potuto permettersele e le spiagge si riempivano nei fine settimana».

 

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