La Commissione europea propone di erogare 446,6 milioni di indennizzi per calamità naturali del 2023 all’Italia e di questi 378,8 milioni riguarderanno le inondazioni in Emilia Romagna di maggio e altri 67,8 milioni la Toscana per le inondazioni di ottobre e novembre. Gli aiuti complessivi saranno per oltre un miliardo di euro e riguarderanno anche Slovenia, Austria, Grecia e Francia.
«Questi 378,8 milioni di indennizzi per calamità naturali da parte della Commissione Europea rispondono ad un impegno e ad una promessa che il Commissario Paolo Gentiloni fece circa un anno fa a Faenza. La notizia è sicuramente buona, ma di contro è chiaro che tutti gli annunci sugli stanziamenti non vengono percepiti fino in fondo in maniera positiva dai cittadini che continuano a ricevere gli indennizzi troppo lentamente» afferma il presidente della provincia e sindaco di Ravenna (nonché candidato alla presidenza della regione Emilia Romagna per il centrosinistra), Michele de Pascale.
«A fronte di queste ulteriori risorse – osserva De Pascale – non so come il Governo potrà continuare ad affermare che non ci sono soldi sufficienti per aumentare il tetto dei beni mobili, e dunque questa buona notizia dovrebbe rappresentare un ulteriore incentivo per innalzare il massimale destinato al rimborso dei beni mobili danneggiati dall’alluvione ad oggi assolutamente insufficiente», limitato a 5.000 euro a famiglia.
In vista della scadenza, alla fine dell’anno, della nomina del commissario per la Ricostruzione post alluvione, il generale Francesco Paolo Figliuolo. «è essenziale che il Governo chiarisca fin da ora se intende prorogare la nomina di Figliuolo o se invece l’impegno s’intende terminato alla fine di quest’anno; in questo secondo caso chiedo con trasparenza che già da oggi, prima delle elezioni regionali, il Governo stabilisca con un impegno formale che chiunque vinca le elezioni sarà nominato commissario per la Ricostruzione» prosegue De Pascale.
«Questa richiesta – osserva De Pascale – la faccio non da candidato alla presidenza della Regione, ma da emiliano romagnolo, perché non può accadere che si debba ripartire da zero con una figura che non conosce le dinamiche di ciò che è avvenuto e soprattutto è fondamentale che la persona che dovrà gestire tutta la fase dei piani speciali e della ricostruzione abbia davanti a sé la certezza di un periodo lungo che gli consenta di portare a termine gli interventi».
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