Airbag Takata difettosi, automobilisti abbandonati dalle case

Aduc: «i consumatori sono in balia della mancanza di ricambi che rendono inutilizzabili i loro veicoli con blocchi si prolungano anche per mesi».

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Airbag Takata difettosi Airbag di Citroën e DS

Il caso degli airbag Takata difettosi installati in milioni di veicoli di tutte le case costruttrici in tutto il mondo, un caso così diffuso che ha portato al fallimento del produttore giapponese, sta allargandosi colpendo migliaia di incolpevoli automobilisti che si vedono legalmente impediti ad utilizzare i loro veicoli per il rischio di sicurezza.

Non solo Citroen e Ds: «coinvolti nel caso degli airbag Takata difettosi ci sono anche modelli di Honda, Ford, Bmw, Mazda e Toyota, che compresa la pericolosità potenziale del dispositivo installato sulle loro autovetture e consapevoli delle contestazioni che potevano essere loro mosse, hanno deciso di procedere una campagna di richiamo, ma sono numerose le lamentele e le segnalazioni che arrivano ad Aduc di chi, avendo ricevuto il richiamo, con tanto di segnalazione di non utilizzare il mezzo, sono rimasti privi dello stesso e di qualsivoglia assistenza».

Secondo una nota diffusa dall’associazione dei consumatori Aduc, le case automobilistiche stanno facendo «poco, per non dire nulla, e stanno scaricando sui consumatori le conseguenze di una loro incapacità gestionale. Abbiamo segnalazioni di persone che da mesi, anche 9, attendono il controllo del mezzo. Altri segnalano di essere divenuti oggetto di scherno da parte di alcune officine autorizzate solo perché, sulla base di quanto indicato dalla casa madre, hanno chiesto una vettura sostitutiva. Ed ancora in molti segnalano, con grande preoccupazione, di essere rimbalzati da un call center all’altro, di non riuscire ad avere notizie certe circa le tempistiche di intervento e di non saper come uscire da questo stallo».

Il consiglio dell’Aduc ai consumatori «abbandonati dalle case automobilistiche» è di «mandare diffide via Pec o raccomandate a/r alla casa madre per denunciare il disservizio ed i propri disagi e far sapere che i costi legati all‘impossibilità di usare il mezzo verranno interamente a loro addebitati. Queste diffide, che hanno valore legale, costituiscono un punto fermo per un eventuale contenzioso successivo».

Le varie case costruttrici sono state leste ad aumentare i listini delle loro vetture del 30% in media nel corso degli ultimi due anni per fronteggiare i rincari della componentistica, tanto che nonostante il calo dei volumi produttivi i loro bilanci 2023 sono ai massimi storici. Ma non sono state altrettanto efficaci nel tutelare i loro clienti nel caso degli airbag Takata difettosi.

Solo ora gli effetti di un eccesso di ingordigia si stanno riverberando nelle difficoltà di vendita, tanto la lanciare in continuazione campagne promozionali a prezzo scontato per tentare di sollevare un mercato che ha rifiutato l’opzione elettrica su cui le case avevano investito miliardi che non saranno mai ammortizzati, tanto che sempre più case stanno rimettendo in produzione modelli con propulsori termici, a partire dal rilancio del troppo velocemente abbandonato motore Diesel.

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