La politica italiana omaggia il trentino Alcide De Gasperi a 70 anni dalla sua scomparsa. Fu deputato al parlamento di Vienna quando il Trentino era ancora parte dell’impero Austrungarico, e poi, dopo la Prima Guerra Mondiale con il passaggio del Trentino Alto Adige all’Italia, a quello di Roma, oltre ad essere l’ultimo presidente del Consiglio del Regno d’Italia, sotto la monarchia di Umberto II. Dopo il referendum del 2 giugno 1946, Enrico De Nicola gli affidò il compito di formare un nuovo governo, diventando così il primo presidente del Consiglio dell’Italia repubblicana.
De Gasperi inaugurò la stagione politica del centrismo, con la coalizione formata dalla DC e dai cosiddetti partiti laici: Pri, Pli e Psdi. Il capo dello Stato Sergio Mattarella lo ricorda con queste parole: «la Repubblica rende omaggio ad uno dei suoi Padri fondatori, onorandone lo straordinario contributo alla causa della libertà, alla costruzione della democrazia e di un ordine internazionale pacifico e più giusto».
Annoverato tra i più influenti statisti dell’Europa del Ventesimo secolo, Alcide De Gasperi è considerato il padre fondatore dello Stato repubblicano, ponendo le basi per quello che sarebbe divenuto l’assetto politico della Prima Repubblica.
Assieme all’italiano Altiero Spinelli, ai francesi Robert Schuman e Jean Monnet, al cancelliere della Germania Ovest, Konrad Adenauer, all’olandese Johan Willem Beyen e al belga Paul-Henri Spaak, De Gasperi è uno dei fondatori dell’Unione europea.
Con l’entrata della sinistra di Unità Socialista nei governi De Gasperi V, VI e VII (1949-53) si aprì la lunga stagione riformista. Alla sua spinta si deve il cosiddetto Piano casa che prese il nome di Amintore Fanfani, l’allora ministro del lavoro e della previdenza sociale che lo realizzò per conto del governo. Furono costruite 300.000 abitazioni popolari nelle principali città italiane. Così come porta la sua impronta la nascita, il 10 agosto 1950, della Cassa del Mezzogiorno, ideata per eliminare progressivamente il divario storico ed economico fra il Nord ed il Sud (i cui risultati, con il tempo, furono la realizzazione, tra l’altro, di 16.000 chilometri di collegamenti stradali, 23.000 di acquedotti, 40.000 di reti elettriche, 1.600 scuole e 160 ospedali).
Alcide De Gasperi avviò, anche grazie ai fondi americani del Piano Marshall, una riforma agraria detta “Legge Stralcio” che sancì l’esproprio coatto delle terre ai grandi latifondisti e la sua distribuzione ai braccianti agricoli in modo da renderli piccoli imprenditori non più sottomessi al grande latifondista e facendo nascere successivamente forme di collaborazione come le cooperative agricole che, programmando le produzioni e centralizzando la vendita dei prodotti, diedero all’agricoltura anche un carattere imprenditoriale.
Nel gennaio 1947 la missione negli Stati Uniti, nel corso della quale lo statista trentino conseguì un importante successo politico ottenendo dalle autorità Usa un prestito per l’Italia di 100 milioni di dollari con cui consolidare la ricostruzione postbellica e avviare le basi del boom del decennio successivo.
Le celebrazioni sull’anniversario della morte di De Gasperi si sono aperte a Pieve Tesino con la XX “Lectio Degasperiana” tenuta quest’anno dall’arcivescovo di Perugia e Città della Pieve, Ivan Maffeis, che l’ha definito «un uomo politico dotato di capacità profetiche», per proseguire con la messa nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura a Roma dove De Gasperi è sepolto nel portico della chiesa in una tomba opera dello scultore Giacomo Manzù, organizzata dalla Fondazione De Gasperi, con l’arcivescovo Baldassarre Reina, vicegerente della diocesi di Roma, che ha sottolineato come la celebrazione del 70 anniversario della morte «assume un significato particolare poiché si sta per chiudere la fase diocesana del processo di beatificazione; la raccolta e lo studio delle testimonianze e degli scritti di De Gasperi, già Servo di Dio dal 1993.
A Trento la Fondazione Alcide De Gasperi, la Fondazione Museo Storico del Trentino e il Consiglio provinciale di Trento hanno sottoscritto un accordo volto a valorizzare la figura dello statista trentino. Claudio Soini, Luigi Blanco e Giuseppe Tognon hanno posto le basi per un’operazione culturale che si svilupperà nei prossimi anni e che prenderà il via il prossimo 5 settembre con l’inaugurazione, nella Giornata dell’Autonomia 2024, di una mostra tutta dedicata a De Gasperi nei 70 anni dalla morte. Una bella sorpresa per i trentini (e per gli italiani, visto che l’obiettivo è sviluppare il percorso espositivo su più annualità, rendendolo replicabile anche in altri luoghi e per un altro pubblico), perché la sessantina di splendide fotografie che saranno esposte è in larga parte inedita, proveniente dall’archivio personale della figlia Maria Romana (1923-2022).
La mostra sarà inaugurata il 5 settembre, Giornata dell’Autonomia, che cade nell’anniversario della firma dell’Accordo di De Gasperi con il ministro degli Esteri austriaco, Karl Gruber, atto fondativo dell’Autonomia speciale che precede gli altri due passaggi decisivi del 1948, il varo della Costituzione e l’approvazione dello Statuto speciale: alle ore 15.30 il presidente del Consiglio provinciale Soini inaugurerà “Alcide De Gasperi. Album di casa” negli spazi espositivi di palazzo Trentini.
Grazie al lavoro affidato alle mani esperte di Fondazione Museo Storico del Trentino e Fondazione Alcide De Gasperi di Pieve Tesino, si potrà scoprire il grande statista colto nel contesto intimo e familiare, come già dice il titolo dell’esposizione. La particolare prospettazione di questi scatti restituirà tutti i valori personali e umani dell’uomo di Stato, la sua semplicità nella grandezza delle idee e degli intenti politici.
Elena Tonezzer, ricercatrice Fmst e curatrice dello Spazio De Gasperi di via Belenzani a Trento, ha costruito l’esposizione con Marco Odorizzi (direttore della Fondazione De Gasperi): «credo – ha spiegato – che la mostra stupirà i visitatori. Le fotografie saranno proposte in ordine cronologico. Ci saranno immagini molto particolari, come De Gasperi ritratto a 1 anno di età, dalla sua famiglia non ricca, ma che voleva celebrare e immortalare l’arrivo di Alcide. Ancora: De Gasperi con le sue bambine nella casa in val di Sella, ma anche a Roma. E il presidente del Consiglio dei Ministri con la moglie Francesca Romani (1894-1998) in viaggio di nozze. Si vedrà inoltre il premier democristiano durante lo storico viaggio del 1947 negli Stati Uniti, quando ottenne uno straordinario sostegno finanziario alla ripresa postbellica del nostro Paese. Figlio, marito, padre e nonno: sarà proposto un itinerario intimo su De Gasperi, tra gioie e fatiche dell’uomo, dove la politica rimarrà sullo sfondo, pur non mancando di farsi talora notare, rivelando la profonda coerenza tra il suo impegno pubblico e il profilo privato».
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