Ladri in casa: più di sei italiani su dieci hanno paura

Ma ci si può difendere. Indagine di Cna con le possibili soluzioni per proteggere un’abitazione e i relativi costi.

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Ladri in casa: gli italiani che partono per le vacanze hanno una grande preoccupazione in comune, lasciare la casa incustodita e alla mercé delle visite sgradite. A segnalarlo la CNA che in una propria indagine rileva che la preoccupazione dei ladri in casa riguarda oltre sei italiani maggiorenni su dieci. Un livello in linea, o di poco superiore, ai dati del Censis (55%).

Il furto/rapina nelle abitazioni rimane un reato che intimorisce particolarmente gli italiani. Benché le statistiche lo diano in calo, se ne registrano comunque circa 135.000 all’anno, 370 al giorno, oltre 15 l’ora. Nonostante sempre più famiglie avvedute abbiano deciso di correre ai ripari contro la minaccia dei ladri in casa.

La paura è rinforzata dalla constatazione che, sempre più spesso, la presenza di persone in casa non funge da deterrenza. Con il rischio concreto che alla perdita di beni possano associarsi atti di violenza anche gravi da parte dei malfattori. Proprio l’assenza massiccia dai quartieri residenziali nei mesi estivi facilita il picco di furti e rapine durante l’estate e in particolare ad agosto. E giustifica i timori diffusi degli italiani, anche se sono spesso loro che raccontando le loro gesta vacanziere sui vari canali social consentono ai malviventi di realizzare un calendario dettagliato dei loro impegniprofessionali”.

Secondo la Cna rimangono numerose le abitazioni sprovviste totalmente di difese: se ne contano una su tre. Alla vigilia delle ferie, con interi palazzi svuotati dai residenti, è tempo che ponga rimedio ai rischi non solo chi non ha fatto nulla per proteggere la propria abitazione, ma anche chi possiede protezioni diventate obsolete nel tempo. Perché la criminalità segue, e talvolta sembra prure anticiparli, gli avanzamenti tecnologici. Addirittura, per verificare se le case sono abitate o meno negli ultimi tempi verrebbero utilizzati droni contro i quali andranno studiate specifiche contro-misure al più presto.

Per difendersi dai ladri in casa ci sono molte possibilità, a seconda della capacità di spesa, anche in relazione del fatto che l’aumento medio dei prezzi dei sistemi di sicurezza più o meno sofisticati nell’ultimo anno è stato intorno al 10%.

I sistemi basici di difesa vanno dalle porte blindate alle inferriate. Per una porta blindata di ultima generazione, defender magnetico e cilindro “anti-bumping” compresi, si spende da 3.000 a 6.500 euro. Le inferriate hanno prezzi che variano sensibilmente a seconda della dimensione: una grata fissa in ferro di dimensione media non può costare meno di 6/700 euro.

La spesa aumenta con il grado di sofisticazione della difesa. Rispetto ai sistemi di sicurezza del passato e ai fenomeni di criminalità di un tempo, oggi un buon sistema di allarme anti-intrusione deve prevenire e intercettare il tentativo di effrazione e non limitarsi a segnalare l’avvenuto ingresso indesiderato. Un impianto adeguato deve disporre di un sistema di rilevazione perimetrale unito a protezioni volumetriche interne. Se accoppiato agli impianti di sicurezza, un efficace sistema di videosorveglianza (che consenta di monitorare in qualsiasi momento la situazione dell’edificio, registrandola) ci permette di constatare se ci sono falsi allarmi semplicemente attuando una video-verifica evitando disattivazioni.

Per un appartamento di medie dimensioni, nell’ordine dei 70 metri quadrati, il costo si aggira tra i 2.700 e i 3.200 euro per tecnologie di fascia medio-alta. Un sistema costituito da quattro telecamere filari unito a un impianto di registrazione si aggira tra i 1.700 e i 2.200 euro in base alla tipologia e alla qualità di definizione delle telecamere.

Per proteggersi dai ladri in casa lo Stato una mano assicurando la detrazione fiscale per l’installazione di sistemi di sicurezza. Acquistando un nuovo impianto di allarme o videosorveglianza, o sostituendo quello già esistente, sarà possibile usufruire della detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute. Il bonus sicurezza è disponibile fino a tutto il 2024 e consiste in una detrazione fiscale dell’Irpef che dev’essere ripartita in dieci quote annuali di uguale importo. A usufruirne per intero sono soltanto le unità immobiliari residenziali; nel caso di uso promiscuo dell’edificio (abitazione e impresa) il vantaggio fiscale è ridotto del 50%.

Possono beneficiare del bonus tutti i contribuenti soggetti al pagamento dell’Irpef, senza alcun limite di reddito che siano proprietari dell’immobile, soci di cooperative, imprenditori individuali, detentori di una società semplice in nome collettivo o in accomandita semplice, di un’impresa familiare.

La detrazione può essere richiesta dai proprietari di abitazioni, di unità immobiliari e dai locatari, che effettuano interventi di sicurezza nell’unità immobiliare che posseggono o detengono, per l’acquisto, l’installazione o la sostituzione di sistemi di sicurezza per la casa, come a esempio impianti di allarme, citofoni, saracinesche, porte blindate o sistemi antintrusione, entro un limite massimo di spesa di 96.000 euro.

Infine, CNA Installazione Impianti invita le persone interessate ad installare sistemi di difesa a rivolgersi a ditte qualificate scartando gli improvvisatori e il fai-da-te. Le imprese specializzate non solo hanno una conoscenza approfondita delle tecnologie più avanzate ma sono anche in grado di personalizzare l’impianto in base alle specifiche esigenze di sicurezza delle abitazioni. Queste imprese, inoltre, seguono rigorosi standard di sicurezza e sono in grado di fornire un supporto continuo per la manutenzione e l’aggiornamento dei sistemi installati.

 

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