Mentre le Olimpiadi Parigi 2024 annaspano in una grandeur grande solo per spocchia e disorganizzazione plateale a testimonianza del declino d’Oltralpe, iniziano a girare le cifre relative ai costi della partecipazione della delegazione italiana alle “Macroniadi”: il conto presentato dal Coni è di ben 40 milioni di euro, di cui 13 milioni destinati alla remunerazione del montepremi degli atleti, gran parte dei quali a libro paga dei centri sportivi di qualche branca dello Stato italiano.
Il budget del Coni è tra i più alti, anche se non il più alto in assoluto e spicca specie per i premi agli atleti, dove un oro vale 180.000 euro, un argento 90.000 e un bronzo 45.000. Una remunerazione che fa a pugni con gli atleti inglesi, norvegesi e svedesi dove la vittoria viene accompagnata da una pacca sulla spalla e niente più, tanto che i nuotatori della squadra inglese si sono riciclati sulle pagine di un sito sexy per raccattare, oltre a qualche like, pure qualche soldino extra per coprire le spese.
Certo, paese che vai premio che trovi. Guardando all’ultimo dato disponibile, relativo alle Olimpiadi Tokyo 2021, agli atleti degli Stati Uniti un oro è stato accompagnato da un premio da 40.000 euro, cifra simile per gli atleti germanici che premiano con cifre proporzionalmente inferiori gli atleti qualificati fino all’ottavo posto.
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Cifre contenute anche per gli atleti giapponesi, dove l’oro vale 35.000 euro, l’argento 21.000 e il bronzo 14.000. Sempre ad oriente, in Sud Corea per gli atleti maschi una medaglia di qualsiasi metallo equivale alla dispensa dal servizio militare obbligatorio per tutti fino all’età di 28 anni. Altra musica a Taiwan, dove la medaglia d’oro viene premiata con 550.000 euro, oltre a un vitalizio mensile di circa 3.700 euro. In India, il governo offre per l’oro circa 83.000 euro, in aggiunta ai 110.000 provenienti dall’Associazione olimpica indiana.
In Polonia i premi variano dai 60.000 euro per l’oro fino ai 37.000 per il bronzo, oltre a un bonus di un diamante, un buono viaggio per due persone del valore di 23.000 euro e un quadro dipinto da artisti polacchi e, cosa forse più utile, un appartamento con due camere da letto nell’area metropolitana della capitale Varsavia.
Passando ai paesi più generosi, spicca per originalità l’Indonesia, dove i vincitori di un oro sono stati ricompensati con 350.000 dollari in contanti oltre a cinque mucche, una casa nuova e un ristorante. L’Arabia Saudita ha premiato un proprio atleta con l’argento ben 1,2 milioni, mentre Hong Kong stanzia per le Olimpiadi Parigi 2024 ben 700.000 euro per chi centra l’oro, mentre Singapore stanzia 650.000 euro di premio per l’oro individuale e 1,4 milioni per le vincite nelle gare a squadre.
Tornando all’Italia, il Coni si dimostra di manica larga, nonostante il fatto che quasi tutti gli atleti al vertice siano espressione delle squadre sportive di qualche dipartimento statale, da dove ricevono lo stipendio mensile, spesso anche da graduato, per il loro impegno fisico. Mentre per gli atleti che non fanno parte di un qualche raggruppamento sportivo statale ricevono borse di studio erogate sulla base dei risultati sportivi ottenuti variabili dai 16.000 ai 30.000 euro annui. E questo nonostante il bilancio 2024 del Coni sia in rosso per 7 milioni, con richiesta al governo di rimpinguare la dotazione annua da 45 milioni all’anno sulla base della legge Finanziaria del 2019.
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