Rc Auto, è caro polizza: a maggio 400 euro in media

Protestano consumatori, aumenta mentre l'inflazione cala. Ma aumentano i costi di ripristino dei veicoli danneggiati, specie quelli elettrici, che pesano sull’ammontare dei premi.

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assicurazione rc auto veicoli non assicurati

Nonostante l’inflazione sia in calo, i prezzi dell’assicurazione Rc Auto continuano a correre. Non una cifra esorbitante (+47 euro l’anno calcolano i consumatori analizzando i dati dell’Ivass), ma che comunque va ad aggravare i bilanci familiari già appesantiti da bollette, conti della spesa e incombenze varie che risultano sempre più care nonostante i prezzi, almeno statisticamente, stiano scendendo.

A maggio, secondo la rilevazione dell’Ivass, il prezzo medio della responsabilità civile auto è di 400 euro tondi, in aumento su base annua del +6,8% in termini nominali e del +6% in termini reali. E questo arriva dopo un aumento ancora maggiore: in aprile la crescita nominale annua era stata pari a +7,9%.

Per gli assicurati appartenenti a classi di merito inferiori alla “prima” la stangata è ancora più onerosa. L’incremento di prezzo è a due cifre: l’11%. Poco confortante la precisazione dell’Ania di pochi giorni fa: «nel 2023, il divario fra il premio medio Rc Auto in Italia e quello europeo è diminuito ulteriormente, scendendo a 36 euro dagli oltre 200 euro della prima metà degli anni 2000».

Un dato smentito dal fronte dei consumatori. «In poco più di due anni, le tariffe Rc Auto hanno subito un rincaro complessivo del 13,3%, passando da una media di 353 euro di gennaio 2022 (dato Ivass) ai 400 attuali, con un aumento di ben 47 euro a polizza – dice il Codacons -. Si tratta di incrementi che non appaiono giustificati dall’aumento della incidentalità in Italia, e che cozzano con la situazione economica delle compagnie di assicurazioni per le quali la dotazione patrimoniale si è consolidata, la redditività è migliorata e la liquidità è divenuta più distesa».

Rincari che, considerate le 32,9 milioni di auto assicurate in Italia, hanno determinato nell’ultimo biennio una stangata complessiva da 1,5 miliardi di euro a danno degli automobilisti italiani. «Mentre salgono tariffe assicurative e profitti delle compagnie, le sanzioni elevate dall’Ivass nei confronti delle compagnie di assicurazioni sono crollate. – denuncia il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso -. Il numero delle sanzioni è sceso in un anno del 34%, quello dei provvedimenti addirittura del 47%, e il totale delle multe elevate alle imprese assicuratrici rappresenta appena lo 0,0875% dei loro utili. Approfittando dell’avvio della discussione in tema di assicurazioni al tavolo della Commissione allerta rapida prezzi, chiediamo al governo uno scatto in avanti, perché a fronte di tali numeri viene da chiedersi: ma chi tutela realmente i consumatori dagli illeciti assicurativi?».

Infine per l’Unc il rialzo dell’Rc Auto registrato a maggio è «ingiustificato. Pur rallentando rispetto al 7,9% di aprile, si tratta di un rincaro lunare, che certo non dipende dall’inflazione, visto che i premi salgono del 6% in termini reali. Si passa dai 353 euro del maggio 2022 ai 375 del 2023 per arrivare ora a 400 euro.

A pesare sul costo delle polizze Rc auto, più che l’incidentalità pesa l’aumento dei costi di ripristino dei veicoli incidentati, complice anche l’aumento del 30% medio del listino dei modelli di auto nuove. E pesa soprattutto il costo di riparazione delle auto a batteria.

Riguardo all’andamento territoriale del costo delle polizze RC Auto, il differenziale Nord-Sud che si fa più profondo rispetto al 2023, anche se è in calo rispetto alla media storica. Come emerge dalla rilevazione dell’Ivass, nel mese «tutte le province italiane registrano incrementi di prezzo, compresi tra il +1,7% di Vibo Valentia e il +10,0% di Prato e Roma. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 264 euro, in aumento dell’8,1% rispetto all’anno precedente e in riduzione del 45,1% rispetto allo stesso periodo del 2014».

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