Un nuovo orizzonte fiscale per le PMI: il Concordato Preventivo Biennale

Il Concordato Preventivo Biennale promette di rivoluzionare la gestione fiscale delle PMI in Veneto, offrendo prevedibilità e minore pressione amministrativa. Circa la metà delle imprese della regione potrebbe beneficiare di questo strumento, facilitando la pianificazione finanziaria e riducendo l'evasione fiscale.

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Il Veneto si dimostra ancora una volta un territorio di robustezza economica e crescita per le piccole e medie imprese, distinguendosi come una delle regioni più affidabili e prospettive d’Italia. È in questo contesto che emerge il Concordato Preventivo Biennale (Cpb), uno strumento legislativo innovativo destinato a rivoluzionare l’approccio delle PMI venete verso la fiscalità.

La ricerca condotta da Adacta Tax & Legal ha evidenziato un quadro particolarmente favorevole per l’adozione di questo meccanismo, con circa il 50% delle partite IVA della regione che potrebbero beneficiarne notevolmente. “Il Concordato Fiscale offre alle imprese venete la possibilità di pianificare in anticipo i pagamenti delle tasse, assicurando una maggiore serenità nella gestione delle proprie risorse finanziarie”, sottolinea Luigi Bocca, partner di Adacta Tax & Legal.

Questo regime si propone di bloccare i controlli su determinati soggetti per due anni, grazie a un monitoraggio anticipato, mentre l’Agenzia delle Entrate utilizzerà i dati disponibili e quelli aggiuntivi forniti dal contribuente per formulare una proposta fiscale personalizzata. Le PMI che aderiranno a questo accordo, quindi, potranno beneficiare di una non imposizione sul surplus di reddito generato nel secondo anno fiscale.

Non solo il Concordato è pensato per incentivare l’adempimento spontaneo e ridurre l’evasione fiscale, ma offre anche un valore aggiunto in termini di prevedibilità finanziaria. I soggetti più affidabili, con punteggio ISA superiore all’8, trovano in questo strumento una proposta particolarmente allettante. “Stiamo parlando di una fascia che comprende 115.848 partite IVA, con un reddito medio di 88.900 euro e ricavi medi dichiarati di 431.000 euro”, precisa Bocca.

Il contesto economico favorevole del Veneto, con una crescita del reddito del 12% nel triennio precedente e proiezioni positive per il biennio 2024-2025, rende il Concordato un’opportunità ancor più rilevante. Confindustria stima infatti un aumento del PIL dello 0.9% nel 2024 e dell’1.1% nel 2025, rendendo il panorama economico regionale particolarmente stimolante per le imprese che scelgono di aderire.

In sintesi, il Concordato Preventivo Biennale si profila come una strategia fondamentale per le PMI del Veneto, consentendo loro di gestire più efficacemente le proprie risorse finanziarie in un quadro di maggiore certezza fiscale e minore pressione amministrativa. Una prospettiva che, secondo gli esperti, potrebbe realmente fare la differenza nel panorama imprenditoriale veneto.