Occupare case degli enti pubblici o dei privati è un diritto? Da parte di esponenti della sinistra si è convinti del diritto, molto meno tra i titolari dell’assegnazione di un alloggio pubblico o dei proprietari di case, abitate e non.
Fa discutere la proposta del segretario di Sinistra Italiana – e coazionista della bicicletta con i Verdi – Nicola Fratoianni di depenalizzare l’occupare case, così come la sua neo protetta e neo eurodeputata Ilaria Salis si è issata a paladina di chi occupa case non proprie o non legalmente assegnate, buscandosi nella sua attività di pasionaria la bellezza di 4 condanne definitive e ben 29 denunce che vanno ad aggiungersi al procedimento penale in corso in Ungheria per quella presunta aggressione ai danni di esponenti del centro destra locale.
La casa è un problema che attraversa tutt’Italia e che morde in modo particolare nelle grandi e medie città, dove il costo di acquisto e di locazione è decisamente alto, spesso fuori portata di molte persone con uno stipendio “normale” di 1.500 euro al mese. Ma da qui a fomentare l’occupazione libera ce ne corre, anche perché la difesa di un presunto diritto ad occupare case alla casa cozza spesso – quasi sempre – contro altrettanti diritti alla fruizione di alloggi legalmente locati o acquistati, magari previa accensione di costosi mutui immobiliari.
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Da parte di esponenti della politica sarebbe opportuno un diverso contegno ed in particolare il rispetto delle norme vigenti, senza propalarne il mancato rispetto perché così loro hanno deciso. Da esponenti della politica nazionale ed europea, semmai, prima cambiano le regole democraticamente facendo approvare leggi che autorizzano l’occupazione di case di proprietà pubblica o privata e poi possono testimoniarne l’applicazione. Ma non ponendosi fuori delle regole vigenti che tutelano i diritti di altri cittadini, che poi sono la parte maggioritaria della popolazione.
In caso contrario, continuare a propalare il diritto all’occupazione senza se e senza ma finisce con il destabilizzare il sistema, a partire da quegli stessi legittimi assegnatari di case popolari che, specie nelle grandi e medie città ormai hanno allestito ronde antioccupazione delle abitazioni lasciate momentaneamente libere per un ricovero ospedaliero, per una visita ai parenti, per una breve vacanza e pure per fare la spesa. Per non dire di quei proprietari di abitazioni lasciate sfitte che si trovano l’immobile occupato e che, grazie alle norme vigenti, rischiano di non vederselo liberato rapidamente dalla forza pubblica se l’occupante è un nucleo familiare con minori.
Più a predicare a favore dell’occupazione, Fratoianni & C. avrebbero fatto meglio ad indirizzare meglio il Superbonus 110% approvato dal governo Conte 2 cui loro stessi hanno fatto parte, privilegiando la riqualificazione delle case popolari e dei condomini di periferia. Ma non lo hanno fatto, favorendo così la ristrutturazione “aggratis” anche con i soldi degli inquilini delle case popolari di ville, case vacanze e pure di 7 castelli.
Ma come spesso accade in politica, personaggi come Fratoianni & C. predicano bene e poi razzolano peggio.
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