Dopo anni di tentativi e di marce avanti così come frettolose retromarce, la promozione turistica unitaria del lago di Garda, il maggiore bacino di acqua dolce d’Italia e prima meta dei turisti che scendono dal Nord Europa, si avvia ad essere una realtà alla fine della stagione turistica appena iniziata, che culminerà in un evento degli “Stati generali del turismo sul Garda”.
Trentino, Veneto e Lombardia tramite i rispettivi bracci turistici operativi paiono avere superato le differenze per affrontare unitariamente la gestione e promozione turistica di una realtà che registra oltre 28 milioni di presenze turistiche annuali. Numeri che impongono una gestione oculata e unitaria per evitare sovrapposizioni e confusione, perché all’estero è difficile fare comprendere cosa differenzia l’Alto Garda trentino, dal basso Garda Veronese e Bresciano, dove il lago lascia l’aspetto tipico di un fiordo paradiso degli sport velici della parte settentrionale per assurgere ad un mare interno.
Obiettivo di Garda Unico è di spingere ulteriormente sui mercati del Nord Europa e affrontare meglio nuovi mercati, a partire da quelli americani, dove il Garda, con il suo sistema aeroportuale, potrebbe legittimamente ambire ad essere la porta d’ingresso all’Italia similmente a realtà come Venezia, Milano, Firenze e Roma.
Gli enti territoriali su cui insiste il lago di Garda hanno dato il sostanziale via libera ad un programma triennale di promozione che sarà ufficializzato agli “Stati generali” che vedrà la partecipazione anche del ministro del Turismo, Daniela Garnero Santanché, che si basa sull’accordo siglato nella sede della Comunità del Garda presieduta da Mariastella Gelmini lo scorso 14 giugno. E “Garda Unico” potrebbe utilmente interfacciarsi con la Comunità del Garda chiamata a gestire l’attività sul bacino delle realtà lacuali si aspetti come la viabilità, la mobilità su acqua, il controllo ambientale e dei livelli del bacino, la collettazione e depurazione degli scarichi fognari e la sicurezza della navigazione.
Le potenzialità sono enormi, sia per il bacino che per il suo retroterra, estremamente ricco e vario.
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