Consumi a maggio in forte calo a NordEst

Secondo l’Osservatorio consumi Confimprese l’andamento è superiore alla media italiana.

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Consumi a maggio

I consumi sono sempre più freddi in Italia e, soprattutto nel NordEst, con andamenti negativi più forti della media nazionale in Trentino Alto Adige (-4,7%), Friuli Venezia Giulia (-3,8%) e Veneto (-2,2%), complice anche l’andamento meteorologico che ha frenato gli acquisti di abbigliamento estivo, oltre che l’afflusso dei turisti specie quelli stranieri che, solitamente, già dal mese di maggio programmano le vacanze in Italia, sia nelle località artistiche che in quelle paesaggistico-naturali.

La battuta d’arresto degli acquisti ha contribuito ad abbattere i consumi, secondo le risultanze dell’Osservatorio consumi di Confimprese, nonostante un’inflazione che si è mantenuta sugli stessi livelli di aprile a +0,8%. Va detto che Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto, sia pure in forte flessione, hanno recuperato punti percentuali rispetto ad aprile, mese in cui anche a causa di un calendario differente con la Pasqua in marzo, avevano chiuso rispettivamente a -8,9%, 8,5% e -4,9%. L’auspicio è che i consumi possano risollevarsi con l’atteso arrivo della stagione estiva che dovrebbe portare a un maggiore flusso di turisti italiani e stranieri.

A livello nazionale, a maggio permane la debolezza dei consumi con il totale mercato che chiude in negativo a -1,3% a valore secondo l’Osservatorio permanente Confimprese, che evidenzia la permanenza di una situazione di incertezza già segnalata nel primo trimestre 2024 e proseguita nel mese di aprile, che ha fatto segnare la flessione più importante del 2024 a -4,7%.

Maggio, nonostante il risultato ancora in campo negativo, è in recupero, segno che, grazie anche a un’inflazione in frenata che si mantiene sullo stesso livello di aprile a +0,8%, qualcosa nei consumi si sta muovendo a favore di un ritrovato, sia pure modesto, potere d’acquisto delle famiglie italiane.

Nei settori merceologici si segnala il sostanziale pareggio di abbigliamento-accessori a -0,1%. Ancora in negativo la ristorazione, che chiude a -1,9% nonostante un effettivo inflattivo pari al 4,4% il che ovviamente implica una riduzione combinata della numerica di scontrini e del loro valore medio. Fanalino di coda altro dettaglio con un -3,3%.

«Il mese di maggio – avverte Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimpreseconferma il trend di debolezza dei consumi registrato da inizio anno. Nonostante il permanere di un certo effetto inflattivo, compreso tra l’1% e il 4%, sui prezzi dei 3 macro settori considerati, il dato a valore rimane leggermente negativo, segno che il ridotto potere di acquisto dei consumatori continua a orientare scelte di riduzione degli atti di acquisto e degli scontrini medi tramite la ricerca della convenienza. Tutti elementi da cui non possono prescindere le strategie competitive delle insegne di retail».

Sarà interessante monitorare gli andamenti dei consumi di giugno non solo legati al fattore meteo ma anche all’avvio dei saldi il 6 luglio in tutta Italia, tranne in alcune regioni che partiranno in date differenti.

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