Il trapianto di cellule staminali cerebrali vincere le sclerosi

Vescovi, i primi test sui pazienti. La ricerca prosegue grazie ad un finanziamento Ue.

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trapianto di cellule staminali cerebrali

Il trapianto di cellule staminali cerebrali potrebbe rappresentare una nuova e promettente via per la cura ed il trattamento della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e la Sclerosi multipla (Sm). Gli studi che lo dimostrano, coordinati da Angelo Vescovi, professore di Biologia cellulare presso il Dipartimento di bioscienze e biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, direttore della Banca delle Cellule staminali cerebrali di Terni e del centro di Nanomedicina ed Ingegneria dei Tessuti dell’ospedale Cà Granda Niguarda di Milano, da lui stesso fondati. Dal Gennaio 2010 è direttore scientifico dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e dell’istituto di Genetica Umana G. Mendel di Roma, sono alle fasi iniziali ma rappresentano una speranza concreta contro queste patologie neurodegenerative insidiose e prive ad oggi di una cura definitiva.

Sono circa 130.000 gli italiani affetti da Sm, con 3.400 nuovi casi l’anno, e 3.500 i malati di Sla con 1.000 nuovi casi annuali. «Oggi si una speranza ai malati con patologie che fino a qualche tempo fa erano considerate incurabili», ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo alla presentazione dei primi risultati della ricerca.

La speranza arriva dal trapianto di cellule staminali cerebrali, che agisce bloccando i processi di morte cellulare e normalizzando il quadro fisiopatologico dei pazienti mediante il rilascio di sostanze trofiche – ovvero prodotte dall’organismo ed in grado di garantire la sopravvivenza delle cellule e anche di stimolarne la crescita – e antinfiammatorie. A dimostralo sono i risultati della sperimentazione clinica di Fase 1 per la Sm secondaria progressiva e il recente inizio della sperimentazione di fase 2 per la Sla.

Nella sperimentazione per il trattamento della Sm, il gruppo di ricerca guidato da Vescovi procederà ora con la fase 2 mirata a consolidare i risultati sulla sicurezza del trattamento, valutare il dosaggio e la possibile efficacia terapeutica delle cellule. La sperimentazione condotta dal gruppo di Vescovi è l’unica al mondo ad essere approdata alla fase 2.

Il costo di questa nuova fase sperimentale è di 4,3 mln di euro, coperto per un milione dai fondi di un bando Pnrr europeo (il progetto si è classificato primo su 300 presentati).

Per quanto riguarda la terapia della Sla, a gennaio 2024 è iniziato il reclutamento dei pazienti per la sperimentazione clinica di fase 2 con le stesse cellule. Sotto la direzione di Letizia Mazzini, del Centro Esperto Sla dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, tra marzo e maggio del 2024 sono già stati trapiantati due pazienti, e il terzo intervento si terrà a luglio.

«Credo che la ricerca sia fondamentale per avere nuove terapie – sottolinea Schillaci – anche per chi magari aveva perso la speranza di poter guarire. La cosa più significativa è che quando c’è una nuova scoperta sia poi disponibile per tutti, indipendentemente dalla capacità economica o dal livello di studio. La vera ricerca deve essere per tutti».

Per Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontifica Accademia per la Vita, «scienza, etica e fede possono dare frutti straordinari. Oggi sono lieto di poter dire che dopo due decenni almeno di sperimentazione si sia arrivati a offrire una speranza concreta per combattere queste due drammatiche malattie. In termini di etica – conclude – qui si parla di cellule staminali cerebrali già formate, che vengono prese inizialmente da feti abortiti naturalmente, e anche dal tessuto cutaneo, e quindi si ha una garanzia sul piano etico».

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