Truffe: crescono dell’11% nel 2023 gli esposti a Bankitalia

Inviate 557 segnalazioni, quasi tutte su strumenti di pagamento. 139 nel solo primo trimestre 2024. Salgono anche le segnalazioni all’Arbitro bancario finanziario.

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Sono in crescita dell’11% gli esposti dei clienti alla Banca d’Italia per truffe nel 2023. Via Nazionale lo scorso anno ha ricevuto 557 segnalazioni relative a truffe e nel primo trimestre del 2024 altre 139 (erano stati 135 nel corrispondente periodo dell’anno precedente), secondo i dati delle relazioni sull’attività dell’Arbitro bancario finanziario e sugli esposti dei clienti.

La quasi totalità di queste segnalazioni è connessa con l’utilizzo di strumenti e servizi di pagamento, ma rappresentano un numero molto contenuto in relazione al volume totale delle operazioni di pagamento effettuate con strumenti alternativi al contante, che nel 2022 sono state oltre 11,5 miliardi. Le comunicazioni hanno riguardato, nel 55% dei casi, ipotesi di furto delle credenziali di accesso al conto e dei codici di autenticazione delle operazioni di pagamento, nonché dei dati identificativi del truffato per sottoscrivere finanziamenti o aprire conti correnti a sua insaputa.

In caso di truffe sui pagamenti online e problemi con banche e società finanziarie, i cittadini possono rivolgersi all’Arbitro bancario finanziario (Abf) e presentare esposti alla Banca d’Italia senza bisogno di assistenza legale. Il ricorso a questi due strumenti è cresciuto nel 2023.

Gli esposti sono aumentati del 21% fino a quota 11.200, spinti anche dalle contestazioni relative alla rinegoziazione dei mutui, che sono più che triplicate, e dalle lamentele per la cessione dei crediti del Superbonus 110%, salite del 70%. I ricorsi all’Abf sono stati, invece, oltre 15.800, il 2% in più rispetto all’anno precedente, e hanno portato alla restituzione ai clienti di oltre 12 milioni di euro.

I dati delle relazioni sono «preoccupanti, anche se con luci e ombre», secondo l’Unione nazionale consumatori che ha sottolineato come grave, in particolare, l’aumento del contenzioso in materia di cessione del quinto dello stipendio. E’ stato annunciato il lancio, dal 14 giugno, di una serie di webinar organizzati con le associazioni dei consumatori per informare i cittadini sulle frodi nel campo dei pagamenti elettronici, sui comportamenti da evitare e sugli strumenti per tutelarsi.

Disattenzioni come rivelare le proprie credenziali, codici di accesso e password rischiano infatti di far cadere in trappola di truffatori e pregiudicare per di più la possibilità di avere il rimborso delle somme sottratte.

«È uno sviluppo con potenzialità per gli utenti enormi, che però presenta anche rischi, se questi strumenti non vengono offerti e utilizzati in modo attento e consapevole», ha detto la capo dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia, Magda Bianco.

«Le banche sono ben consapevoli che devono rafforzare ed evolvere continuamente i propri sistemi di sicurezza», ha detto il direttore operativo Certfin e segretario generale AbiLab, Romano Stasi, indicando che è ha raggiunte 450 milioni di euro la spesa annua in cybersicurezza.

«Anche nel 2023 gli esposti e l’Abf hanno rappresentato un utile ed efficace strumento di tutela» contro le truffe, ha dichiarato la capo del Servizio tutela individuale della Banca d’Italia, Margherita Cartechini. In oltre il 60% dei casi l’Arbitro ha dato sostanzialmente ragione al cliente e il tempo di risposta medio è calato a 118 giorni, molto ridotto rispetto a quelli del processo civile.

Attenzione però perché «la comunicazione della password, del pin del bancomat o della carta di credito o dell’otp possono costituire colpa grave ed essere una circostanza che preclude il rimborso in caso di operazione fraudolenta», ha spiegato il presidente del collegio Abf di Roma, Pietro Sirena, aggiungendo che bisogna valutare «caso per caso». Ecco quindi l’importanza dell’educazione finanziaria.

Antonio Pinto di Confconsumatori ha indicato la necessità di avere nelle associazioni «forte competenza tecnica per dare risposte utili e per collaborare a far funzionare un sistema che non va demonizzato ma migliorato». L’obiettivo indicato da Paola Ansuini del Dipartimento Tutela della clientela e educazione finanziaria della Banca d’Italia è «rendere davvero i risparmiatori soggetti alla pari nella consapevolezza dei propri diritti».

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