Autobrennero chiude il 2023 con 80,03 milione di utile

Risultato tra i migliori della storia ultra cinquantennale dell’autostrada. Il consiglio di amministrazione approva il bilancio e il piano degli investimenti.

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Autobrennero concessione a22 autostrada del brennero
La sede di Autobrennero a Trento.

Il 2023 si conferma tra i migliori della storia ultra cinquantennale di Autobrennero che chiude con un utile di 80,03 milioni di euro rispetto ai 61,28 milioni dell’esercizio 2022 (cui si era sommata la posta straordinaria degli interessi legati al fondo ferrovia). Cifre cui ha contribuito l’aumento dei transiti lungo l’arteria.

Al lordo delle imposte, il risultato della società Autostrada del Brennero Spa si è attestato a 123 milioni di euro. L’Ebitda si è attestato a 174,04 milioni, mentre l’Ebit fa segnare 91,24 milioni. I risultati sono anche il riflesso di un buon andamento dei flussi di traffico. Il 2023 ha fatto registrare infatti un +2,81% rispetto al 2022, spinto dall’incremento importante del traffico leggero (+4,3%), cui fa fronte l’assestamento del traffico pesante (-0,4%). In totale, si sono toccati i 5,2 miliardi di chilometri percorsi lungo l’arteria stradale che unisce il Brennero con Modena.

Il valore della produzione, che nel 2022 è stato di 410,50 milioni (normalizzato dalla componente straordinaria), si attesta su 420,16 milioni con un incremento di 9,66 milioni, mentre il valore della produzione consolidato supera i 546 milioni di euro.

Rilevanti i ricavi dell’area finanziaria, che ha contribuito al risultato di periodo con 31,82 milioni di euro, un netto positivo incremento rispetto ai 6,77 milioni del 2022. Aumentano ancora anche gli introiti dalle aree di servizio, pari quest’anno a 21,79 milioni di euro, +14,31% rispetto al 2022.

Nel 2023 Autobrennero ha stanziato 62,3 milioni di euro in investimenti e manutenzioni, di cui 37,5 milioni per i soli investimenti a fronte dei 36,8 del 2022.

Autobrennero naviga ancora in un regime di continue proroghe della concessione scaduta ormai da 5 anni: sarebbe oltremodo doveroso superare questo stallo facendo affluire la società nella nuova società del Mit Autostrade dello Stato per consentire economie di scala con altre concessioni e provvedere ad un consistente taglio dei pedaggi per un’infrastruttura ormai ultra ammortizzata che tra due anni potrebbe andare a creare un polo autostradale di notevole importanza con la tratta della Brescia-Padova e della Valdastico.

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