Giornata del Turismo Veneto presentati i dati del comparto 2023

Organizzata da Unioncamere del Veneto con le Cciaa del territorio, ISNART e Regione del Veneto.

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Giornata del Turismo Veneto

Il clima è oggi considerato una variabile fondamentale per il turismo, con temporali, siccità, erosione delle coste, scioglimento dei ghiacciai, gli effetti del surriscaldamento globale sono ormai evidenti e visibili e sono in grado di condizionare l’offerta turistica come si è evidenziato nel corso della “Giornata del Turismo Veneto” organizzato da Unioncamere del Veneto, Isnart, Regione del Veneto e le Camere di commercio del territorio.

Dopo i saluti introduttivi del presidente di Unioncamere del Veneto, Mario Pozza, il dirigente Area valorizzazione Ecosistemi turistici e culturali ISNART, Paolo Bulleri, ha presentato il report di analisi sul turismo veneto, Stefan Marchioro della Direzione turismo della Regione del Veneto ha illustrato la strategia regionale per lo sviluppo turistico delle destinazioni, mentre Alessandra Arcese, coordinatrice Area qualificazione imprese e territori ISNART ha illustrato il Piano per la valorizzazione della destinazione turistica “I borghi del Veneto”.

Il 75% delle imprese di servizi turistici in Veneto ha dichiarato che il cambiamento climatico sta avendo effetti nella destinazione in cui opera e sulla propria attività, soprattutto per quanto riguarda l’aumento dei costi di gestione (energia, generi alimentari, ecc.). Un effetto minore, ma comunque impattante viene rilevato anche per la variazione della stagionalità turistica riscontrato dal 28,5% delle imprese e il maggior rischio di esposizione ad eventi estremi (tempeste, siccità, incendi, ecc.) per il 19,4%.

Significativo che il 17,1% non rilevi ancora nessun impatto sulla propria attività a seguito del cambiamento climatico, mentre percentuali più basse percepiscano già qualche problematica: il 7,5% ha difficoltà di approvvigionamento delle risorse (energia, acqua, ecc.) e il 6,3% sente un incremento della competizione tra destinazioni. Irrisorie le percentuali relative all’impoverimento della risorsa principale (eutrofizzazione delle acque, deforestazione, scarse nevicate ecc.) e al caos nella comunicazione (sugli impatti, sui rischi, sui servizi, ecc.).

Il clima sembra non aver ancora condizionato la stagionalità delle presenze turistiche. La maggior parte delle imprese intervistate infatti dichiara che non ha riscontrato variazioni nella stagionalità turistica nel 2023. Mentre il 40% ha dichiarato che c’è stato un prolungamento della stagione estiva. Poche le imprese che riscontrano un anticipo della stagione estiva o un calo delle presenze in agosto.

Il Veneto si posiziona anche nel 2023 come destinazione multiprodotto: mare, arte, degustazioni, divertimenti, eventi sono i turismi di punta dell’alta stagione estiva. Il turista che visita il Veneto viaggia prevalentemente in coppia (39,1%, 1 turista su 3) o con la famiglia (24,6%), mentre per il 14,2% è single. Il 13,9% viaggia per motivi di business e 2 visitatori su 5 appartengono alla Generazione Z (1981-1995).

La spesa media pro capite giornaliera sul territorio è di 45 €.

4 imprese su 10 orientano la propria offerta ricettiva sul turismo culturale, 3 su 10 sono specializzate in turismo sportivo e 1 su 10 punta sul turismo slow a contatto con la natura.

Per quanto riguarda le innovazioni previste, oltre la metà delle imprese (51,2%) punta su efficienza, risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale per i prossimi 3 anni, il 34,8% punta su servizi integrativi della propria offerta.

Per quanto riguarda i fattori critici di successo, il 75,6% delle imprese crede nell’importanza della crescita della clientela internazionale, il 68,7% punta su servizi green o sostenibili, il 62,7% giudica vincente un’impresa con personale qualificato e punta a rafforzare la collaborazione e rete con altre imprese, mentre per il 58,2% sarebbe decisivo investire in nuovi software e risorse informatiche.

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