E’ ancora caro energia per gli utilizzatori, nonostante che i prezzi di mercato nel mese di febbraio 2024 del gas naturale (28 euro per MWh) e dell’energia elettrica (87 euro per MWh) siano tornati agli stessi livelli del mese di giugno di 2021, ma le bollette di luce e gas pagate dalle famiglie italiane nel 2023 sono invece aumentate, rispetto a tre anni fa, mediamente di 328 euro (+26,2%), di cui 153 (+24,2%) per la luce e 175 euro (+28,15) per il gas.
Come è possibile, allora, che, nonostante i prezzi delle materie prime siano sostanzialmente in calo dalla fine del 2022 e i governi Draghi e Meloni abbiano erogato quasi 100 miliardi di euro per contrastare il caro energia a famiglie e imprese le bollette abbiano subito dei rincari così pesanti? Al di là delle specificità che in questi ultimi anni di crisi energetica hanno caratterizzato i consumi di queste forniture, per far fronte alla mancanza di liquidità che, soprattutto nel 2022, ha colpito i distributori e i fornitori di energia, questi ultimi hanno ritoccato all’insù le caparre e le cauzioni in capo ai consumatori. Secondo l’Ufficio studi della Cgia gli operatori del mercato energetico hanno aumentato in misura rilevante la quota fissa presente nelle bollette, ovvero l’importo che può essere considerato pari a un canone mensile. Non solo. Anche l’inflazione presente nel settore energetico ha concorso a far salire il costo delle bollette, avendo contribuito ad impennare gli indici dei prezzi al consumo del gas del 60,4% e della luce del 93,1%.
A livello territoriale, è il NordEst la macro area del Paese che ha subito i rincari più elevati. Sempre tra il 2021 e il 2023, l’aumento medio annuo delle bollette di luce e gas è stato di 457 euro (+33,6%). Seguono il NordOvest con +316 euro (+23,9%), il Mezzogiorno con +304 euro (+26,6%) e, infine, il Centro con +260 euro (+21,1%).
A fronte della crisi energetica verificatasi in particolare tra la fine del 2021 e la prima parte del 2023, abbiamo l’impressione che ancora una volta a pagare il conto siano stati solo, o quasi, i consumatori (famiglie e imprese). Certo, anche le società del settore hanno subito degli shock importanti, ma gli extraprofitti realizzati in questi anni dalle aziende energetiche sono stati rilevanti. E in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità del contributo di solidarietà sugli extraprofitti applicato nel 2022 alle aziende energetiche, nel 2023 l’erario ha incassato solo 2,8 miliardi di euro rispetto ai 10 miliardi che il governo Draghi aveva ipotizzato di riscuotere. Insomma, nelle casse pubbliche sono “mancati” 7 miliardi di euro. Ancora una volta, così come successo anche con gli istituti di credito, tassare gli extraprofitti di queste big company, molte delle quali sono quotate in Borsa, è diventata una “mission impossibile”.
Tra il 2021 e il 2023 l’escalation dei prezzi delle bollette della luce ha interessato tutti, anche se, come era prevedibile, agli utenti del mercato tutelato, pari a circa un terzo del totale, la variazione è stata inferiore rispetto a quella subita dai clienti del mercato libero. Ai primi, infatti, l’incremento è stato del 34%, ai secondi, invece, addirittura del 136,3%.
Per il gas naturale, invece, i dati non permettono di calcolare la variazione dei prezzi tra il 2021 e il 2023 in relazione alle due componenti mercato tutelato e mercato libero; i dati sull’ultimo anno (2023) consentono tuttavia una comparazione con il 2022 e anche qui mentre i prezzi del “tutelato” sono stati in diminuzione (-31%), mentre per il mercato libero c’è stato ancora un aumento (+6,7%).
L’Italia mantiene un livello di caro energia tra i più alti a livello europeo. Gli ultimi dati disponibili (I semestre 2023) evidenziano che mediamente il prezzo italiano dell’energia elettrica era pari a 378,2 euro per MWh, il quarto più alto dell’Area Euro. Tra i 20 paesi monitorati, solo la Germania con 412,5 euro per MWh, il Belgio con 435 euro per MWh e i Paesi Bassi con 475 euro presentavano prezzi superiori a quello italiano.
Per quanto concerne il gas, sempre nel I semestre 2023 il prezzo italiano era pari a 98,1 euro per MWh; un prezzo tra i più bassi dell’Eurozona. Rispetto alla Francia (104,3 euro per MWh), è il 5,9% in meno, alla Spagna (107,7 euro per MWh), l’8,9% in meno e alla Germania (123 euro per MWh), il 20,2% in meno.
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano” e “Dario d’Italia”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.
Telegram
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
X
https://twitter.com/nestquotidiano
© Riproduzione Riservata