L’asse stradale della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) si sviluppa per complessivi 162 km di cui 94 di viabilità principale e 68 di viabilità secondaria ed interessa un ampio bacino territoriale di 114 comuni, 37 dei quali sono direttamente interessati dal tracciato, 23 nella provincia di Vicenza e 14 in quella di Treviso.
L’analisi degli effetti ed impatti della Superstrada Pedemontana Veneta è stata realizzata con l’obiettivo di comprendere il valore economico, sociale ed ambientale delle esternalità generate dalla SPV sui principali portatori di interesse – utenti di veicoli leggeri e pesanti, residenti – e loro qualità di vita e dei trasporti.
In riferimento alla qualità dei trasporti, sono stati stimati i seguenti cambiamenti rispetto all’uso delle strade secondarie preesistenti nelle aree interessate: i tempi di percorrenza ed il valore del tempo perso o risparmiato; il livello di sicurezza stradale e di congestione del traffico, incluso il traffico di attraversamento presso i centri abitati; la raggiungibilità dei luoghi pedemontani; le emissioni generate; il potenziale di attrattività dell’area pedemontana.
In relazione al numero di utenze annuali e ai relativi introiti generarti dai pedaggi, gli impatti e le stime sono stati realizzati tra l’estate e l’autunno 2023, quando la SPV era già in funzionamento, ma ancora priva dell’importante connessione a ovest con la autostrada A4.
I principali impatti della Superstrada Pedemontana Veneta individuati e stimati sono:
una riduzione dei tempi di spostamento di circa 20minuti su percorsi maggiori di 50km nell’area pedemontana (la riduzione dei tempi di spostamento è considerata vantaggiosa dagli utenti/beneficiari dell’opera, sebbene non su tutti i tragitti, ma principalmente in relazione a tragitti maggiori di circa 50 km, laddove i benefici della SPV si palesano in modo maggiore e vengono quindi percepiti come idonei a compensare il costo aggiuntivo dei pedaggi);
un aumento della sicurezza stradale con relativa riduzione dell’incidentalità, proporzionale all’uso della Superstrada Pedemontana Veneta in sostituzione di strade secondarie a una corsia per senso di marcia senza spartitraffico (considerando che la SPV va equiparata a una autostrada);
una diminuzione dello stress da traffico dovuto a minori ritardi, ingorghi e condizioni di guida meno sicure;
un aumento degli accessi stradali alle aree pedemontane, grazie a una maggiore connessione verso e da aree extra-urbane e paesi;
un potenziale per una maggiore salvaguardia dei centri abitati dal traffico stradale e dall’inquinamento acustico;
una diminuzione delle emissioni di gas a effetto serra proporzionale all’uso della SPV.
Tra gli altri elementi considerati è stata valorizzata anche la disponibilità a pagare (WTP – willing to pay) da parte dei principali clienti della Superstrada Pedemontana Veneta, vale a dire gli utenti abituali, residenti in aree pedemontane o limitrofe, che usano il veicolo privato – con un ritorno in termini di tempo di percorrenza e livello di sicurezza e comfort del viaggio – e per tutte le micro e piccole imprese locali che devono ponderare i costi del trasporto minimizzando i costi.
Il costo del pedaggio appare ad oggi più alto della effettiva disponibilità a pagare stimata degli utenti privati e commerciali.
In riferimento all’impatto ambientale in fase operativa, i risultati delle variabili analizzate mostrano che l’uso della SPV in sostituzione delle strade secondarie porta una riduzione delle emissioni dei veicoli, in termini di:
emissioni di CO2 equivalente;
inquinamento dei centri abitati;
riduzione del rumore;
bonifica dei terreni.
La nuova infrastruttura rappresenta un’opera all’avanguardia con un elevato valore in termini di inserimento paesaggistico. L’attenzione e la sensibilità ambientale riposta nella realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta, si concretizza anche attraverso opere di mitigazione paesaggistica, attraverso mitigazioni a verde (lineari, areali, passaggi faunistici).
Il progetto di mitigazione del rumore ha favorito gli interventi sulla sorgente rumorosa mediante l’utilizzo di pavimentazioni fonoassorbenti e lungo la via di propagazione con barriere fonoassorbenti la cui scelta è avvenuta in funzione delle esigenze di inserimento paesaggistico.
La SPV è un’infrastruttura moderna, dotata di impianti del tipo “StormFilter” per il trattamento e la filtrazione delle acque piovane, contenenti sostanze inquinanti di natura organica e inorganica. Tenendo conto del fatto che è autorizzato anche il trasporto delle merci pericolose, è stato realizzato un sistema di drenaggio con canalina asolata, per la raccolta dei liquidi sversati accidentalmente nella galleria.
La valutazione di effetti ed impatti economici, sociali e ambientali della SPV, realizzata per un periodo di esercizio di 25 anni e con WACC pari al 7% (considerando il “valore tendenziale” dell’inflazione), restituisce i seguenti valori:
Benefici attualizzati pari a 5,8 miliardi di euro;
Costi totali pari a 4,2 miliardi di euro;
Social-ROI ratio pari a 1,4.
Risulta pertanto una creazione di valore (SROI >1) poiché, considerato il valore economico ed il valore monetario equivalente dei benefici sociali e ambientali del progetto, per ogni milione di euro investito si ottiene un ritorno economico, sociale ed ambientale corrispondente pari a 1,4 milioni.
In conclusione, considerate le variabili sociali – quali i tempi di percorrenza, la sicurezza, il senso di benessere legato a una riduzione dello stress da guida nel traffico – è stato valutato un impatto positivo della Superstrada Pedemontana Veneta.
Tale valutazione risulta anche da ascrivere all’aumento tendenziale delle utenze già in atto, verificato anche da inchieste effettuate presso le imprese locali, a sua volta derivante da un miglioramento della percezione delle persone in relazione ai benefici della SPV.
«Stiamo parlando della più grande nuova infrastruttura viaria in Italia – ha sottolineato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – 100 km di viabilità principale, 37 comuni, 14 caselli, 2.258 milioni euro di costo, che nasce come progetto all’inizio degli anni 90 nel Veneto. Nel 2010 abbiamo trovato l’infrastruttura con i lavori bloccati e a rischio ‘incompiuta’, abbiamo sbloccato tutto senza l’aiuto del governo di allora. Abbiamo infine realizzato un’opera da 100 km che fa risparmiare metà del tempo di percorrenza, che fa inquinare di meno e consumare di meno. Abbiamo superato i 50.000 veicoli al giorno, ma l’innesto Brescia-Padova sulla A4 in direzione Milano-Venezia, previsto per fine aprile-primi di maggio, completa l’itinerario e questo dovrebbe permettere di vedere ulteriormente incrementato il traffico. E i risultati di questo studio indipendente presentato oggi mettono in luce come la Pedemontana sarà ora una legacy positiva per l’intero territorio veneto».
Resta il nodo del costo del pedaggio per gli utenti privati e commerciali, ma un piano tariffario premiante e un pedaggio calmierato in base all’utilizzo potrebbero essere incentivi utili ad un uso più regolare dell’opera.
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