Gruppo Cassa Centrale: gli utili 2023 in crescita del 55% a 871 milioni di euro

Rafforzata la solidità con il CET1 ratio al 24,6%. Raccolta complessiva in crescita dell’8,9%, a oltre 110 miliardi di euro.

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gruppo cassa centrale
Il presidente di Cassa Centrale Banca, Giorgio Fracalossi.

Il consiglio di amministrazione del Gruppo Cassa Centrale Banca ha esaminato i risultati consolidati al 31 dicembre 2023 che chiude con numeri tutti all’insegna della crescita.

«Gli ottimi risultati raggiunti dal Gruppo Cassa Centrale, a 5 anni dalla sua costituzione – afferma il presidente Giorgio Fracalossi – testimoniano l’attualità di un modello di servizio fondato sulla relazione con i soci, i clienti e le comunità di riferimento delle 66 BCCCRRaika che fanno parte del Gruppo: sono le 1.480 filiali delle banche socie il fattore critico di successo del nostro percorso di sviluppo, sempre coerente con i valori cooperativi che ci contraddistinguono».

Per Sandro Bolognesi, amministratore delegato del Gruppo Cassa Centrale Banca evidenzia «un significativo andamento di crescita con risultati economici ulteriormente migliorativi rispetto allo scorso anno, pur in un contesto di grande instabilità economica. L’utile netto di Gruppo è pari a 871 milioni di euro, e con un CET1 ratio al 24,6% confermiamo una posizione patrimoniale ai vertici del sistema bancario. In coerenza con l’evoluzione strategica che stiamo dando al Gruppo, procede inoltre a ritmi serrati l’obiettivo di affiancare al presidio territoriale (nell’ultimo biennio abbiamo aperto 50 nuove filiali a dimostrazione della concreta vicinanza alle nostre comunità) lo sviluppo dei canali digitali con focus sulle nuove tecnologie, al fine di soddisfare le esigenze di soci e clienti in una logica di servizioomnichannel”. Vogliamo insomma coniugare concretamente i valori che rendono uniche le nostre BCC con le sfide della banca di domani».

Il margine di interesse per l’anno 2023 è pari a 2,4 miliardi di euro, in crescita del 30% rispetto a dicembre 2022. In un contesto caratterizzato da consistenti rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali mondiali, il margine netto dell’attività creditizia si è attestato a 1,9 miliardi di euro, mentre il contributo del portafoglio finanziario è stato solo marginalmente superiore a quello del 2022, attestandosi a 845 milioni di euro.

Le commissioni nette del 2023 hanno proseguito l’andamento di espansione in atto sin dalla creazione del Gruppo e sono cresciute di oltre il 5% rispetto al 2022 portandosi a 795 milioni di euro. Nel corso del 2023, il margine di intermediazione ha quindi raggiunto i 2,8 miliardi di euro in crescita del 13% rispetto ai risultati conseguiti nel 2022, migliorando gli sfidanti obiettivi reddituali che il Gruppo si è dato con il Piano strategico 2023-2026.

I costi operativi, ammontano a 1,7 miliardi di euro, in aumento del 9,5% rispetto al 2022 come conseguenza dei consistenti investimenti in IT e dell’andamento inflazionistico che ha caratterizzato soprattutto la prima parte del 2023.

Il “cost income ratio” del Gruppo (al netto delle poste straordinarie e non ricorrenti) è pari al 52%, in forte miglioramento rispetto all’esercizio 2022 quando era stato del 59%.

Gli accantonamenti netti su crediti ammontano 80 milioni di euro evidenziando un costo del rischio contenuto, conseguenza della prudente politica di accantonamenti adottata dal Gruppo nell’ultimo triennio. L’utile ante imposte nel 2023 si è attestato a 1,027 miliardi di euro, rispetto a un risultato di 657 milioni nel 2022. L’utile netto di Gruppo è pari a 871 milioni di euro (562 milioni nel 2022).

I crediti deteriorati lordi si sono ulteriormente ridotti di 345 milioni, a 2,1 miliardi di euro, con sofferenze pari a 600 milioni, inadempienze probabili pari a 1,5 miliardi e posizioni scadute pari a 60 milioni. L’NPL ratio lordo scende al 4,2% (4,8% nel 2022) con un NPL ratio netto pari allo 0,7% (0,9% nel 2022), che colloca il Gruppo ai vertici del sistema bancario nazionale. Il rapporto di copertura dei crediti deteriorati, già ai massimi livelli del settore bancario italiano ed europeo, migliora ulteriormente portandosi all’85%, rispetto all’82% di dicembre 2022.

La raccolta diretta è aumentata dell’1,5% rispetto al 2022, raggiungendo 67 miliardi di euro, mentre quella indiretta a fine dicembre 2023 ha raggiunto i 44 miliardi con un incremento del 23% rispetto a dicembre 2022. La raccolta complessiva a dicembre 2023 è quindi cresciuta a 111 miliardi (+8,9% sul dicembre 2022).

Le attività finanziarie ammontano a 35,6 miliardi, di cui 34,5 miliardi in titoli emessi da governi ed altri enti sovranazionali, principalmente rappresentati da titoli di Stato italiani.

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