Kompatscher Ter la maggioranza del governo dell’Alto Adige si ristringe

Dopo l'uscita di Leiter Reber solo un voto più dell'opposizione. Problemi anche per il varo della giunta regionale, bloccata dal fattore “femmina”.

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kompatscher ter Alto Adige
Il presidente dell'Alto Adige, Arno Kompatscher.

La nuova giunta altoatesina è partita in salita dopo due mesi di trattative e a pochi giorni dall’insediamento del Kompatscher Ter i problemi aumentano invece di diminuire. Quella guidata dal presidente Svp, Arno Kompatscher, è una giuntaextra large” per la presenza di ben undici assessori e cinque partiti (Svp, Fdi, Lega, La Civica e Freiheitlichen). L’uscita dalla coalizione e dai Freiheitlichen di Andreas Leiter Reber, Kompatscher deve fare i conti con una maggioranza ridotta al minimo in Consiglio provinciale, disponendo di appena 18 voti su 35.

«Abbiamo un mandato degli elettori e un accordo di coalizione» risponde Kompatscher alle domande sulla governabilità con un solo voto di distacco sull’opposizione, esposto a raffreddori, mal di pancia e ritmi lunari. Il numero dei gruppi consiliari, vista la già forte frammentazione sancita dalle elezioni di ottobre 2023, con Leiter Reber che lascia quello dei Freiheitlichen per andare avanti da solo, sale a 13 e sono ora sette i gruppi con un unico consigliere.

I rapporti tra Leiter Reber e la sua collega di partito e neo assessore, Ulli Mair, da tempo non erano idilliaci, ma ora l’ormai ex partito ha definito «del tutto inaspettato e incomprensibile» lo strappo. Leiter Reber lo ha giustificato, tra l’altro, con il lungo tira e molla per la formazione della Giunta regionale, che rischia di non avere una rappresentanza femminile. I Freiheitlichen hanno chiesto le dimissioni di Leiter Reber e l’uscita dal Consiglio provinciale per lasciare il posto al primo dei non eletti, ricevendo picche in risposta.

La prova per la maggioranza ridotta del Kompatscher Ter è stata superata affrontando una serie di nomine con il Consiglio provinciale convocato per eleggere le commissioni legislative, i rappresentanti nella Commissione dei Sei (organo paritetico Stato-Provincia), come anche in quella interregionale dell’Euregio Tirolese.

L’allargamento della maggioranza del Kompatscher Ter si presenta assai difficile. Pd, Verdi e Team K dell’ex grillino Paul Köllensperger, dopo essere stati esclusi dalle trattative per la nuova giunta per imbarcare la destra di Lega Salvini e Fratelli d’Italia non sono disponibili a fare da stampella. L’ex assessore Svp Thomas Widmann, eletto con una propria lista, in aula durante l’insediamento della nuova Giunta aveva prospettato una «collaborazione costruttiva, senza pregiudizi», ma lo strappo tra lui e il governatore Kompatscher è profondo, al punto che Widmann aveva definito il suo voto contro l’esecutivo un «no ad personam», ricambiato dallo stesso Kompatscher, che deve guardarsi anche dai mal di pancia all’interno della Svp, specie di quei consiglieri che non sono riusciti ad agguantare un assessorato e che ora potrebbero fare filibustering verso la giunta provinciale.

Da Bolzano a Trento. Qui in alto, altissimo mare è la giunta regionale del Trentino Alto Adige incagliatesi sul problema del fattorefemmina”, per la mancanza all’interno dei sei membri designati – tre per ciascuna provincia – di un assessore donna. Il problema origina dal fatto che per una serie di equilibrismi politici a livello delle coalizioni di ciascuna provincia, i partiti hanno utilizzato i 4 assessorati – oltre a presidente e vicepresidente a staffetta nelle persone dei due presidenti di provincia – disponibili come poltrone di consolazione per coloro che non sono riusciti a salire sul treno delle due giunte provinciali, dove alberga il reale potere e i fondi da distribuire.

Ora, Trento e Bolzano si rimpallano l’onere del fattorefemmina”, ma la quadratura appare decisamente in salita perché da entrambe le parti comporterebbe lo spostamento di un maschietto non si sa dove, visto che tutti i posti sono già occupati. E senza un cadreghino, sia pure uno strapuntino, di consolazione, a Trento come a Bolzano le maggioranze sono a rischio.

Davvero un brutto esempio di profondo decadimento della qualità della politica e del governo dell’Autonomia speciale.

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