All’inaugurazione dell’anno giudiziario, la Corte dei conti di Trento striglia il presidente del Trentino, il leghista Maurizio Fugatti, per via della ridotta collaborazione a denunciare episodi di mala gestione della cosa pubblica.
«Nel corso del 2023 si sono registrati dei segnali positivi di apertura da parte della Provincia autonoma di Trento in ordine all’adempimento degli obblighi di denuncia del danno erariale e di autotutela che la legge impone a tutte le amministrazioni, anche a quelle a Statuto speciale come il Trentino – Alto Adige/Südtirol, con l’auspicio che tali segnali positivi di collaborazione possano tramutarsi in una reale presa di coscienza della funzione di difesa che la Procura contabile svolge a tutela del corretto impiego delle risorse da parte delle istituzioni di governo dell’Autonomia e conseguentemente a vantaggio di tutta la popolazione Trentina» afferma il procuratore regionale della Corte dei conti, Gianluca Albo.
Nella relazione del procuratore Albo, letta dinnanzi al presidente del Trentino Fugatti, si sottolinea come «pure nel clima di scarsa propensione alla denuncia anche per ingenti ipotesi di danno erariale – solo 7 denunce in un anno -, la Procura regionale ha individuato una situazione di grave diseconomicità, derivante dalla stipula di prodotti finanziari derivati da parte della società “in house” della Provincia, “Patrimonio del Trentino” Spa. Poiché i contratti stipulati erano destinati ad essere sempre in perdita per l’Ente pubblico, l’intervento della Procura regionale ha contribuito a far promuovere da parte dell’in house un’azione civilistica per la declaratoria di nullità di uno dei contratti e la contestuale richiesta di restituzione, a vantaggio delle casse provinciali di 10 milioni di euro».
Albo nella sua relazione non esita a definire «omertoso» il comportamento di tante pubbliche amministrazioni trentine, a partire dalla stessa Provincia, che «tendono all’autoreferenzialità».
La Corte dei conti ricorda anche l’indagine sull’affidamento dei servizi di informatizzazione del Libro fondiario della Regione senza la preventiva valutazione di congruità prescritta dalla legge. L’affidamento si è protratto per numerosi anni, malgrado i plurimi richiami avanzati dalla Sezione di controllo in sede di parifica del rendiconto regionale.
Nel corso del 2023 la Procura regionale della Corte dei conti ha recuperato complessivamente per cassa 686.306,09 euro: 457.606,17 euro in totale, in fase istruttoria, di cui 175.048,59 euro a seguito di invito a dedurre, 221.851,16 di euro nella fase di esecuzione delle sentenze di condanna, 5.080 euro a seguito della definizione delle vertenze con rito abbreviato e 1.768,76 euro a seguito di adesione dei convenuti a rito monitorio.
Al 1° gennaio 2023 erano pendenti 1.094 istruttorie, scese a 649 il 31 dicembre 2023, dopo averne archiviate 525 e limitato l’apertura delle nuove istruttorie con soli 109 fascicoli incardinati nel 2023 a fronte di una media quinquennale di apertura di 540 fascicoli annui (relativamente al quinquennio 2017-2021).
Nel 2023 sono pervenute 387 denunce di danno. Inoltre, nell’anno 2023 sono stati depositati 27 inviti a dedurre nei confronti di 123 soggetti per un importo contestato, complessivamente pari a 8.434.937,64 di euro; 20 atti di citazione e un atto di riassunzione per un valore ponderato di 15.138.302,91 euro nei confronti di 82 soggetti per un importo complessivo di 5.412.541,46 euro. Sono inoltre stati depositati 3 pareri su richiesta di rito abbreviato; 3 pareri per rito monitorio; 8 ricorsi per resa di conto; 20 solleciti alle amministrazioni per depositare i conti giudiziali relativi all’anno 2020, cui è seguito il deposito di 20 conti giudiziali. Nel computo anche 10 atti di appello per complessivi 6.157.454,03 euro.
Albo ha invitato la Provincia a proseguire nella riduzione del numero dei comuni presenti in Trentino, spingendo sulle procedure di fusione tra gli enti locali più piccoli per arrivare ad una dimensione di maggiore efficienza.
Alle critiche sollevate dal procuratore Albo alla scarsa collaborazione delle amministrazioni, è lo stesso Fugatti a replicare affermando come «qui vale la presunzione di innocenza non di colpevolezza fino a sentenza definitiva».
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