Protesta dei trattori la Commissione Ue fa marcia indietro sui piani del “Green Deal”

Ritirato il regolamento sui limiti all’impego di fitofarmaci. Pronti anche a cancellare i divieti al 2040.

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Protesta dei trattori

La protesta dei trattori che sta interessando tutt’Europa sta iniziando a raccogliere successi, a partire da quelli che stanno presidiando la sede della Commissione europea, dove la baronessa Ursula von der Leyen ha deciso di innestare la retromarcia cancellando sostanzialmente le “tavole verdi” del “Green Deal” disegnato da Frans Timmermans e soci riguardanti il settore agricolo, annullando, stando alle indiscrezioni, i divieti di produzione e i limiti di emissione previsti al 2040.

Intanto, in attesa di vedere i fatti scaturenti dalla protesta dei trattori, da Bruxelles arriva la decisione della Commissione di ritirare il regolamento che avrebbe dimezzato entro il 2030 l’utilizzo dei fitofarmaci in agricoltura, con forti ripercussioni sulla produttività (-30%) di un comparto che già ora vede l’Unione europea largamente deficitaria sul fronte dell’autosufficienza alimentare.

Una Ursula sempre più pavida e timorosa di non riuscire nel suo intento a succedere a sé stessa dopo il giugno 2024 ha fatto sì che il taglio del 50% dei fitofarmaci entro il 2030 rispetto ai livelli del 2015-17, divieto in un grande numero di superfici, definite sensibili, promozione di pratiche ecocompatibili di controllo delle infestanti e target di riduzione anche a livello nazionale contenuta nella proposta di regolamento sia stato gettato nella compostiera.

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Presentata nell’estate del 2022, la proposta ha avuto un iter travagliato in Consiglio agricoltura e nell’Europarlamento. Viste le prime resistenze dei ministri, la Commissione europea aveva fatto concessioni sulle aree sensibili. Gli Stati avevano poi chiesto e ottenuto un supplemento della valutazione di impatto sociale ed economico della proposta, che ha ritardato i lavori di sei mesi.

Intanto nell’Europarlamento era scontro tra la commissione agricoltura e quella ambiente, competente sul dossier. Il documento prevedeva anche il 25% della superficie agricola dell’Unione ad agricoltura biologica entro il 2030.

Mancanza di alternative valide ai fitofarmaci con il rischio di indebolimento e perdita delle produzioni, obiettivi troppo differenziati tra i vari Paesi europei, rischio per la sicurezza alimentare con il ricorso a prodotti provenienti da altri mercati che non rispettano le regole Ue in fatto di sicurezza alimentare sono alcuni dei nodi che, con il passare dei mesi, hanno fatto salire le contrarietà e indebolito la proposta farlocca del “Farm to Fork”, il braccio agricolo del “Green Deal” timmermansniano.

Dal mondo agricolo si sottolinea la necessità di riequilibrare le esigenze produttive con gli obiettivi di sostenibilità e l’adozione di una difesa integrata, con investimenti in ricerca e innovazione. I prodotti fitosanitari comprendono erbicidi, fungicidi, insetticidi, acaricidi, fitoregolatori e repellenti e contengono almeno una sostanza attiva. Tali sostanze possono essere chimiche oppure microrganismi, inclusi i virus, che permettono al prodotto di svolgere la sua azione.

La protesta dei trattori non è che l’inizio del nuovo corso europeo che troverà compimento dopo le elezioni europee del 8 e 9 giugno, quando i cittadini voteranno il nuovo europarlamento e i vari governi i componenti della nuova Commissione che dovrà esprimere un forte cambiamento di rotta e di programmi rispetto all’epoca del duo Timmermans-Layen. Corso che dovrà abbracciare anche il divieto alla vendita di veicoli con motori termici al 2035 con il rilancio alla diffusione della tecnologia Diesel sviluppata in Europa e l’obbligo di riqualificazione energetica degli edifici.

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