Confindustria Alto Adige, bilancio sociale in forte salute

494 imprese associate con 53.000 occupati, 89,7% contratti a tempo indeterminato e costo medio del personale a 63.349 euro per dipendente.

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Il presidente di Confindustria Alto Adige, Heiner Oberrauch.

Sono 494 le imprese associate a Confindustria Alto Adige che con il 2024 abbandona la vecchia denominazione di Assoimprenditori mentre guarda ad un futuro di maggiore integrazione regionale con il Trentino, così come sta già accadendo con altre territoriali provinciali del Nord Italia.

Nel bilancio sociale 2023 sono stati raccolti dati e numeri relativi al contributo che ogni giorno le imprese associate danno al benessere sociale ed economico dell’Autonomia speciale.

Complessivamente, le imprese associate a Confindustria Alto Adige occupano oltre 53.000 persone in tutta Italia, di cui più di 42.000 nella sola provincia di Bolzano. Per dare l’idea di cosa significa questo numero, basti pensare che il numero degli occupati in Alto Adige supera quello della popolazione di Merano: le oltre 42.000 persone occupate in Alto Adige dalle imprese associate a Confindustria Alto Adige rappresenterebbero la seconda città della Provincia dopo Bolzano.

Più che la quantità, rileva però la qualità dei posti di lavoro. Secondo i dati dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro, nelle attività manifatturiere industriali l’89,7% dei contratti di lavoro è stipulata a tempo indeterminato. Nessun altro settore dell’economia altoatesina si avvicina a questo valore: la media provinciale è pari al 70,3% e nel settore pubblico i contratti a tempo indeterminato rappresentano il 79,6% del totale.

Posti di lavoro non solo sicuri, ma anche ben retribuiti. Il costo del personale nelle imprese associate è salito a 63.349 euro per dipendente (il costo del personale è dato da retribuzione lorda, contributi previdenziali e assicurativi a carico dell’impresa e altre voci come, ad esempio, i costi di formazione o i benefit come il welfare aziendale). Si tratta di un dato che è di oltre un terzo superiore alla media altoatesina e uno dei più alti a livello nazionale.

L’autonomia speciale si avvantaggia della buona salute del comparto manifatturiero locale, che con il gettito tributario alimenta direttamente il bilancio provinciale. Dai bilanci emerge come il 2023 sia stato un anno particolarmente positivo per l’economia locale. Tutti i principali indicatori sono in crescita. Particolarmente positivo lo sviluppo sui mercati internazionali: il 59% dell’export altoatesino viene garantito dalle imprese associate a Confindustria Alto Adige.

Le imprese associate sono anche tra i principali contribuenti fiscali. Tra IRES e IRAP (complessivamente 418,7 milioni di euro) e IRPEF versata sulle retribuzioni dei propri collaboratori (691,1 milioni di euro) è stato garantito un gettito fiscale di oltre 1,1 miliardi di euro finito quasi interamente (il 90%) nelle casse dell’Autonomia speciale. Per avere un paragone, l’intero stanziamento per il capitolo scuola e formazione del bilancio 2023 della Provincia di Bolzano ammontava a 1,07 miliardi di euro, a fronte di un bilancio complessivo di 7,43 miliardi di euro.

Legittima la soddisfazione del presidente di categoria, Heiner Oberrauch: «possiamo davvero essere orgogliosi del contributo che le nostre imprese associate danno al territorio. Di questo ringraziamo chi le guida e chi ci lavora: sono i migliori ambasciatori della nostra industria e del nostro territorio, perché col loro impegno, la loro dedizione e la loro voglia di innovare dimostrano tutti i giorni quanto sia indispensabile l’industria per l’Alto Adige».

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