Buona salute per le 40 società partecipate statali, che hanno visto crescere utili e fatturato e il debito salire, ma scendere rispetto ai ricavi, secondo quanto evidenzia il “Rapporto sui bilanci delle Società partecipate dallo Stato 2017-2022”, realizzato dal Centro Studi CoMar.
A trainare i risultati del settore l’energia, che ha totalizzato l’85% del loro fatturato complessivo, che nel 2022 è stato di 466,3 miliardi, in aumento di 183 miliardi di euro (+64,6%). Gli utili si sono attestati su 19,9 miliardi, in miglioramento di 7,9 miliardi di euro; i debiti delle partecipate statali ammontano a 212,1 miliardi, in crescita di 18,1 miliardi (+9,38%). Il rapporto tra debiti finanziari e fatturato si attesta sul 45,4%, contro il 57% nel 2017. Non solo. Nelle classifiche per fatturato di tutte le società italiane industriali e di servizi, le partecipate statali occupano i primi tre posti e sette dei primi venti.
Tra i settori, dopo l’energia, il 7,7% del fatturato è ascrivibile alla meccanica, il 6,1% a trasporti e telecomunicazioni. Quote inferiori all’1% per Ict, editoria, sport e tempo libero, ambiente e territorio o servizi alla pubblica amministrazione.
Il margine operativo netto è stato di 39,4 miliardi di euro, in crescita di 12 miliardi (+43,8%) sui 27,4 miliardi del 2021, ma anche sui 21,6miliardi del 2017 (+82,4%). Il rapporto tra margine operativo netto e fatturato si attesta all’8,4%.
Complessivamente gli addetti sono saliti a 474.670. I maggiori datori di lavoro sono, in sequenza: Poste, Ferrovie, Enel, Leonardo, Eni, Saipem. Queste sei società, da sole, impiegano 382.642 addetti, l’80% di tutte le partecipate statali.
L’analisi di CoMar ha valutato anche l’andamento tendenziale per il 2023 delle partecipate statali, sulla base dei dati dei primi 9 mesi che 11 società quotate hanno comunicato ai mercati, confrontandoli con quelli analoghi dei primi 9 mesi del 2022 (Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Italgas, Leonardo, Poste, Raiway, Saipem, Snam, Terna). Queste 11 società rappresentano, da sole, il 75% del totale del fatturato e il 97% degli utili di tutte le partecipate statali prese in esame.
Pertanto, nei 12 mesi settembre 2022 – settembre 2023, il fatturato è passato da 243,4 miliardi di euro a 178,9. E’ quindi diminuito, in un anno, di 64,5 miliardi, con un -26,5%, ascrivibile ad Enel (-34%) ed Eni (-31%), per l’andamento dei prezzi dell’energia. All’opposto Italgas (+26%), Saipem (+18,7%), Snam (+17%), Terna (+13%). L’utile mostra una riduzione da 22,7 miliardi di euro a 19,6 (-13,4%), con i migliori risultati per Saipem (+156%), Enel (+142%), Fincantieri (+60%), Raiway (+59%). Meno bene Leonardo (-54%), Eni (-34%), Enav (-6%). L’indebitamento è in calo del 2,4%.
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